Politica

«Questi temi rischiano di far perdere l’Unione»

Marianna Bartoccelli

da Roma

Per Giuseppe Fioroni, deputato della Margherita, l’indagine conoscitiva che vuole il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa è stata già fatta dal governo del centrosinistra e «da allora sono noti i motivi per cui la 194 ha funzionato male soprattutto nella prima parte, quella che si occupa di consultori e maternità consapevole». «Bisogna evitare di far nascere una questione cattolica su questi temi perché ci farebbe perdere», afferma. E sostiene che la questione sull’aborto che lui preferisce chiamare «della maternità e paternità consapevole» e quella della pillola abortiva vanno affrontate con lucidità e senza furbizia.
Di chi sarebbe la furbizia?
«Di chi dimentica che in Italia esiste già una legge che prevede che i consultori non servano solo per abortire ma anche per spiegare come è possibile fare figli se una donna vuole tenerlo e di chi dimentica che la pillola del giorno dopo in Italia non circola per un motivo semplicissimo: la casa produttrice non ha mai chiesto di metterla in commercio».
Per quali motivi la casa produttrice non ne chiede la commercializzazione?
«Non lo so. Il dato è che non l’ha fatto. Forse perché le nostre commissioni che esaminerebbero la richiesta sono tra le più severe e quindi teme il no. Altrimenti sarebbe tutto più semplice: la pillola è uno strumento per abortire e allora può essere usata, anche se solo in regime ospedaliero. È già sperimentata da anni e tutti sanno che fuori dall’utilizzo in ospedale può essere pericolosa. In mancanza di questa richiesta si va avanti con iniziative singole di ospedali che utilizzano norme legate alla salvaguardia della salute della donna. E si crea confusione».
Lei condivide la proposta del ministro Storace di mandare i volontari del movimento della vita nei consultori per convincere le donne a non abortire?
«Un’invenzione per non guardare al vero problema: fare funzionare bene i consultori».
Per quel che se ne sa i consultori sono pochi e senza soldi, mentre l’assegno di maternità è minimo e non in tutti i comuni...
«Anche le donne che vorrebbero tenere il bambino non conoscono le possibilità esistenti. I consultori dovrebbero spiegare proprio le possibilità di aiuto da parte dello Stato, se si decide di non abortire».
Le leggi in questo senso fanno soltanto riferimento a un assegno di maternità, irrisorio. Negli altri paesi, ad esempio in Inghilterra, lo Stato copre quasi interamente una ragazza madre che decide di accettare la sua gravidanza...
«Anche da noi dovremmo pensare a questo più che ai volontari nei consultori. Presenterò nei prossimi giorni un disegno di legge per l’assegno di prematernità e spero che Storace si occupi del buon funzionamento dei consultori e dell’applicazione della prima parte della legge 194.

Bisogna cambiare logica: se una donna vuole fare un figlio, lo Stato deve sostenerla nella sua scelta».

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