Roma - C' è voglia di fare pulizia in casa Pd. Meglio tardi che mai verrebbe da dire. Ma adesso dopo il caso Penati e quella superiorità morale tanto decantata per anni, è davvero troppo tardi. L'ultimo colpo di scopa sullo zerbino di casa lo vuole dare Rosy Bindi. "Sono scandalizzata. Il mio partito è andato ad infilarsi al governo con Lombardo anche pregiudicando la possibilità di un’alternativa". La presidente del Pd, Rosy Bindi, ha risposto così ad Agorà, su Rai 3, affrontando la questione morale e riferendosi alla presenza del suo partito nella giunta di Raffaele Lombardo alla Regione Siciliana.
E la Bindi è anche molto graffiante nei confronti del governatore siciliano, come se lei non facesse parte del partito che appoggia la giunta a Palermo. "Lombardo è stato in qualche modo sollevato dal sospetto di mafia e declassato al voto di scambio. Ti paresse poco! Qualcuno gli ha fatto anche i complimenti -continua Bindi -. Vogliamo un intrigo meno chiaro tra politica e penale di questo? Io ho preso una posizione chiara. Mentre loro si trincerano sulla situazione locale io ho posto la questione molte volte, per me si è sbagliato. Quella situazione va risolta e io sono convinta che sia in via di risoluzione".
Ma quei "loro" non sono uomini e donne del Pd? Non sono parte integrante del partito di cui la Bindi è presidente? E quando l'accusa su Lombardo era basata (adesso non lo è più) sul sopsetto di concorso esterno in associazione mafiosa il Pd ha per caso rinnegato il suo ribaltone in Sicilia? La cosa giusta però è quella di chiedere le dimissioni di Saverio Romano che sino ad'ora non è stato nemmeno rinviato a giudizio. Ma si sa, a sinistra ci sono sempre due pesi e due misure. Comunque le pulizie d'autunno sono partite.
Fuori i radicali per ritorsione dopo il voto su Romano, adesso fuori Lombardo perché accusato di voto di scambio, a questo si sommi anche Adinolfi che lascia lui stesso il Pd, ed ecco la domanda: ma alla fine chi resterà con i democratici?
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