Quindici anni al pedofilo che ha chiesto la castrazione

Il maniaco ha colpito 17 volte. Ora vorrebbe essere sottoposto a un trattamento farmacologico

Reggio Emilia. Il primo detenuto per reati sessuali che nella storia d’Italia ha chiesto di essere sottoposto alla «castrazione chimica», proposta dal ministro Roberto Calderoli, è stato condannato a Reggio Emilia a quindici anni di reclusione, oltre alle pene accessorie, per lo stupro in dieci anni di diciassette minorenni.
Una sentenza, quella contro Natale Terzo, 59 anni, che è anche innovativa perché per la prima volta il tribunale ha ammesso la costituzione di parte civile, riconoscendole una provvisionale di 5mila euro, di un’associazione nazionale contro la microcriminalità. Il pm ha chiesto la sua condanna a venti anni di carcere. Natale Terzo ha un passato da pedofilo incallito.

Nei giorni scorsi, il suo difensore, l’avvocato Alessandro Verona, aveva illustrato la richiesta di Natale Terzo di sottoporsi spontaneamente a un intervento farmacologico che blocchi in modo reversibile le pulsioni patologiche connesse agli abusi sessuali, per prevenire la reiterazione del reato e permettere l’avvio di una terapia. La richiesta è stata presentata al ministro per le Riforme istituzionali Calderoli che l’ha girata al collega delegato alla Giustizia, Roberto Castelli. Sarà istituita una commissione per esaminare il caso.

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