Raccolta differenziata: la Caporetto del Comune

Il coordinatore di Forza Italia sottolinea che nella capitale il costo del servizio è dell’8 per cento sopra la media nazionale

«Veltroni e l’assessore Esposito danno i numeri sulla raccolta differenziata». Lo sostiene Francesco Giro, coordinatore regionale e commissario di Roma di Forza Italia, sottolineando che secondo il Campidoglio la quota differenziata di spazzatura raggiunta nel 2006 sarebbe del 21 per cento e che Roma raggiungerà agevolmente il 40 per cento previsto dall’ultima Finanziaria. «Peccato che l’ultimo Rapporto dell’Apat, l’Agenzia ministeriale per la protezione dell’ambiente - prosegue Giro - nel rapporto Rifiuti 2006 presentato a febbraio 2007, non più tardi di due mesi fa, alla Sala della Mercede della Camera dei Deputati, abbia indicato che Roma in realtà per la raccolta differenziata non supera la quota del 15,3 per cento. Un livello stratosfericamente indietro rispetto agli standard della legge Ronchi, che prevedeva quota 35 per cento addirittura 4 anni fa, nel marzo 2003. La verità è che la raccolta differenziata è una vera Caporetto per l’amministrazione Veltroni, che del decoro ambientale ha fatto il suo fiore all’occhiello». Secondo Forza Italia per giustificare questa bruciante sconfitta il Comune cercherebbe periodicamente di gettare la colpa sulla maleducazione dei romani. «Anche due giorni fa Hermanin è tornato alla carica, chiedendo più virtuosismo ai cittadini - dichiara il coordinatore azzurro -. Se siamo così lontani dagli standard della legge Ronchi, la colpa non è dei romani, ma del servizio fallimentare offerto alla città da parte dei vertici dell’Ama. Secondo l’Agenzia di controllo sui servizi pubblici locali, a Roma l’88 per cento dei rifiuti finisce in discarica contro il 57 per cento della media nazionale del resto d’Italia».

Inoltre Giro ricorda che secondo l’ultimo Rapporto dell’Agenzia di controllo a Roma il costo della raccolta differenziata è dell’8 per cento superiore alla media nazionale.
«Dunque a Roma - conclude Giro - la raccolta è più scarsa e più costosa della media del resto d’Italia».

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