da Torino
Ranieri, che cos'ha la Juve più del Milan?
«Solo i punti in classifica, niente altro. Loro sono i campioni d'Europa, noi una neopromossa che deve ancora lavorare tanto per raggiungere il massimo delle proprie potenzialità».
In campionato però avete fatto molto meglio della squadra di Ancelotti: esiste una spiegazione?
«Io penso alla mia squadra e so che abbiamo fatto bene. Credo che il Milan abbia pensato più che altro alla Champions League e ora abbia la testa al campionato mondiale per club».
I rossoneri sono già fuori dalla lotta per lo scudetto?
«Assolutamente no. Hanno tutti i mezzi per risalire la china e sono convinto che nel girone di ritorno scaleranno posizioni su posizioni. Per come si sono messe le cose, però, Inter e Roma dovrebbero mettersi d'impegno per perdere tutto il vantaggio accumulato fino a questo punto».
La Juve, invece, è ancora in piena lotta e messa più che bene.
«Noi dobbiamo solo fare in modo che si allunghi la tradizione che vede il Milan non ancora vincitore a San Siro».
Chi rischia di più, voi o loro?
«Noi rischiamo che le altre scappino via e non vogliamo che ciò accada. Il Milan rischia di perdere altro terreno. Ma, come detto, ha tutti i mezzi per ritornare a galla visto che il tempo non manca».
Quindi?
«Io preferisco sempre guardare in casa mia e dico che non vorrei ci trovassimo nelle condizioni di dovere recuperare troppo terreno».
Il Milan sarà senza Ronaldo, la Juve senza Camoranesi: chi ci rimette di più?
«Vale il discorso fatto prima: per noi Camoranesi è un giocatore fondamentale, uno di quelli capaci di farci fare il salto di qualità. Non averlo mi dà molto fastidio».
La sua assenza potrebbe anche portare a un cambiamento di modulo?
«Sì, ma una decisione definitiva la prenderò solo poche ore prima dell'inizio del match».
A Roma, per lanciare un segnale di forza alle rivali e anche ai suoi stessi giocatori, siete scesi in campo con il tridente: può essere un precedente significativo?
«Non è più tempo di lanciare messaggi a nessuno. Siamo in crescita e stiamo bene, indipendentemente dal modulo che adotteremo».
Può essere questa la classica partita in cui si sentiranno i postumi della Champions League?
«Potrebbe anche. Ma non sono d'accordo con chi ha visto il Milan sulle gambe contro il Benfica: negli ultimi due minuti ai portoghesi avrebbe potuto segnare due gol».
Paiono crescere le quotazioni che vogliono la Juve prima rivale dell'Inter nella lotta per lo scudetto: le fa piacere?
«Non so come ci vedono gli altri, so quello che ho tra le mani. Valiamo abbastanza, ma per vincere il titolo servono altri miglioramenti».
Finora, intanto, non avete ancora perso uno scontro diretto, pareggiando nell'ordine contro Roma, Fiorentina e Inter.
«Non abbiamo mai vinto, però.
Si immagina uno dei suoi giocatori decisivo stasera?
«Buffon, forse. Non perché il Milan ci possa schiacciare, ma perché mi auguro che con una superparata difenda la nostra vittoria».
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