Rapallo avvisa dell’inquinamento solo i bagnanti che pagano

(...) quella che parte da Montallegro e si immette nel canale San Francesco che, per la cronaca, sfocia nel fazzoletto di spiaggia libera di piazza Pastene, vicino al Castello.
L’ufficio di igiene di Chiavari conferma che il condotto è stato subito riparato: «Sono arrivati i vigili del fuoco e i carabinieri, alle prime luci dell’alba era già tutto a posto. Il divieto di balneazione è d’obbligo in questi casi per almeno tre giorni».
Come mai gli stabilimenti di Rapallo sono stati avvertiti a pomeriggio inoltrato e come mai i bagnanti delle spiagge libere hanno ignorato il divieto? «Non è compito nostro - spiegano all’ufficio di Chiavari - però è vero che nella mappa che abbiamo dei bagni di Rapallo, dal Lido al Porticciolo, non compaiono le spiagge libere».
Giriamo la domanda alla segreteria del sindaco. Spetta al primo cittadino firmare l’ordinanza che vieta la balneazione. «Sì, abbiamo saputo della rottura della fognatura alle 11.30 - ha confermato la segretaria - Poi il sindaco ha dovuto completare l’ordinanza». Neanche fossimo a New York. L’avviso è stato recapitato dai vigili ai bagni Lido alle quattro del pomeriggio, alle tre e mezzo ai bagni Porticciolo, dopo le quattro ai Vittoria. Gli uffici del Comune e gli stabilimenti distano pochi minuti a piedi.
Ma quel che va contro ogni logica e fa a pugni col senso civico è: perchè nessun agente ha pensato di avvertire i bagnanti delle spiagge libere che pure confinano con quelle private? La microscopica spiaggetta di piazza IV novembre è il proseguimento del Lido e l’angolo libero di via Avenaggi si trova fra l’Ariston e il Tigullio, perchè qui i bagnanti devono essere anche liberi di ammalarsi? Ieri mattina, a ventiquattr’ore dalla rottura della tubatura non c’era uno straccio di cartello che illustrasse il divieto. Chiamiamo la polizia municipale: «Non è compito nostro scrivere cartelli» è la prima risposta.
Intorno a mezzogiorno due donne delle spiagge di piazza Pastene e via Avenaggi testimoniano: «È passato un vigile a dirci di non fare il bagno perchè stanotte si è rotta la fognatura». Una colossale bugia. Il condotto s’era rotto ben due notti prima. E di avvisi nemmeno l’ombra.

E i bagnanti che si sarebbero presentati nelle ore successive? Dove sono i medici, dov’è Legambiente? E se qualcuno dovesse sentirsi male a chi potrà fare causa? Inutile poi pretendere un’altra spiegazione (visto l’andazzo non sapremmo a chi chiederla): come mai a Rapallo, dagli anni Ottanta ad oggi, si contano sulle dita di una mano le stagioni balneari che non sono state interrotte dallo spiacevole incidente della fognatura rotta? Perchè da vent’anni le tubature sono così fragili?
Finalmente alle 13 rintracciamo il comandante dei vigili. Glissa ovviamente sulle bugie, sui tempi lunghi e via discorrendo. Ci ha assicurato che da quel momento i cartelli compariranno in tutte le spiaggette pubbliche.

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