Con lultimo arresto si chiude il cerchio attorno alla banda dei quattro rapinatori che la mattina del primo giugno scorso tentò lassalto a un portavalori davanti allufficio postale di via Vaiano alla Magliana. Rapina finita tragicamente con il decesso di uno dei malviventi, Antonio Di Palma, 57 anni, al termine di un conflitto a fuoco con i due vigilantes che conducevano il portavalori. Giovedì mattina gli agenti della sezione antirapina della Squadra Mobile della Questura di Roma, diretta da Vittorio Rizzi, hanno acciuffato a Genzano lultimo dei rapinatori rimasto in libertà tra quelli che componevano il commando, W. F., pluripregiudicato di 55 anni.
Una banda composta da pregiudicati residenti nella zona del Tuscolano, di età compresa tra i 50 ed i 60 anni, dedita a colpi contro banche, portavalori e, soprattutto, uffici postali. Prima di W.F. erano già finiti in manette M.C., classe 1959, anche lui in affidamento ai servizi sociali, arrestato pochi giorni dopo lassalto allospedale di Albano dopo che vi si era recato in seguito alle ferite riportate dopo il conflitto a fuoco di fronte allufficio postale. Negli stessi giorni era stato ammanettato anche G. T., nato nel 1958, latitante, anche lui si era recato allospedale San Giovanni per farsi curare le ferite riportate nella sparatoria.
La rapina avvenne poco prima dellapertura dellufficio postale: i quattro, tutti pregiudicati o con condanne ancora da scontare, presero di mira un portavalori che trasportava un plico di circa 90 mila euro. La banda riuscì a immobilizzare una delle guardie giurate e a prendere i soldi. Non avevano però fatto i conti con laltro vigilantes che reagì esplodendo numerosi colpi darma da fuoco riuscendo a uccidere Di Palma e ferendo altri due rapinatori. Un inferno di proiettili durato un paio di minuti. Il bottino della rapina venne immediatamente recuperato dalla polizia.
Le Poste alla Magliana finirono ancora in prima pagina. Appena cinque giorni dopo la tragica rapina, lufficio di via Vaiano venne nuovamente visitato dai rapinatori. Quella mattina, poco prima delle 8, due uomini armati di pistola (mentre il direttore stava tirando su la serranda per aprire lufficio), lo minacciarono e si fecero consegnare poco meno di sessantamila euro in contanti contenuti nelle casse.
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