Gli ultimi anni di rapporti difficili tra Silvio Berlusconi e Pier Ferdinando Casini partono dal dicembre 2006: lUdc non partecipa alla protesta di piazza contro la Finanziaria del governo Prodi. Al congresso dei centristi dellaprile 2007 stravince la linea «indipendentista» di Casini e Cesa, contro la mozione Giovanardi che proponeva di rilanciare il dialogo con la Cdl. Quando Berlusconi, nel discorso del predellino in piazza San Babila a Milano, annuncia la svolta del partito unico, Casini bolla liniziativa come «un colpo di teatro». È del febbraio 2008 la scelta dei vertici centristi di rifiutare la proposta di aderire al Pdl. Alle Politiche del 2008 lUdc corre da sola, alleata alla Rosa bianca di Baccini e Tabacci, ottenendo il 5,6%, vale a dire 36 deputati e 3 senatori.
Nel novembre scorso, il coordinamento del Pdl decide allunanimità di togliere il veto a un possibile accordo con lUdc. Di queste settimane è la questione delle alleanze e le critiche di molti esponenti del Pdl alla politica «dei due forni» adottata dal partito di Casini in vista delle prossime Regionali.Rapporti difficili Lo strappo alle Politiche 08 e «i due forni»
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