Economia

Rcs, la Borsa mette all’angolo Ricucci

Le banche cercano la soluzione sui pegni. Atteso oggi l’accordo con Bpi per i cambi

Massimo Restelli

da Milano

Piazza Affari «cancella» le velleità di Stefano Ricucci verso Rcs. L’immobiliarista prosegue la ricerca di un compratore cui trasferire il proprio 21% ma ieri a ridurre lo spazio di manovra è intervenuto anche il magnate australiano Rupert Murdoch escludendo qualsiasi «interesse» per le sorti del Corriere della Sera.
Senza argini la reazione della Borsa, dove Rcs ha accusato un tonfo del 2,6% riportandosi sui livelli del 5 aprile, quando ancora Ricucci non aveva dispiegato la propria rete su Rcs. Dopo aver toccato un minimo di 4,38 euro in mattinata il titolo ha chiuso a 4,53 euro tra scambi per l’1,2% del capitale (8,7 milioni i pezzi passati di mano). Un valore secondo gli analisti quasi in linea con i fondamentali del gruppo editoriale ma che potrebbero minare la stessa tenuta finanziaria del gruppo Magiste.
Rispetto ai massimi di agosto (6,77 euro) Rcs ha visto andare in fumo il 33% del proprio valore ma anche considerando il valore di carico di 5,23 euro dichiarato per il 14,7% in pegno a Bpi, l’immobiliarista accusa un contraccolpo potenziale vicino a 110 milioni.
Cifre che fanno comprendere come sciogliere i legami con Ricucci (in gioco c’è un finanziamento da 770 milioni) sarà uno dei primi dossier sul tavolo di Divo Gronchi una volta insediatosi alla direzione generale di Banca popolare italiana. Il cambio della guardia è atteso entro fine mese, forse la prossima settimana, ma il gruppo ha già inviato un avvertimento a Ricucci chiedendo la chiusura di un’operazione sui cambi da 70 milioni.
Una soluzione a questo proposito è attesa per oggi ma è solo il primo tassello affiancato a un mosaico di pegni tra Ricucci e Bpi reso più complesso dal fatto che l’immobiliarista ha utilizzato parte del denaro ricevuto dal mondo bancario per comprare azioni Antonveneta e per partecipare alla ricapitalizzazione di Lodi.
Il gruppo insieme agli altri istituti esposti verso l’immobiliarista potrebbe chiedere il reintegro delle garanzie, visto il prolungato stallo delle trattative con Magiste che ha intanto avviato un’operazione trasparenza per portare il comando del gruppo in Italia. L’extrema ratio per Lodi sarebbe diventare azionista della stessa Rcs. A quel punto, Gronchi farebbe però scattare la ricerca di una soluzione per rendere «liquida» una partecipazione non strategica e per sfuttare gli altri pegni sulla quota Capitalia e su alcuni cespiti immobiliari.
Sul mercato era corsa la voce di una disponibilità a intervenire di Mediobanca che ieri ha però escluso di avere allo studio alcun disegno per ricollocare la quota di Ricucci, assitito da Ubaldo Livolsi nella veste di advisor. Almeno per ora visto che l’incarico potrebbe partire nel caso che il pallino finisca definitivamente nelle mani del mondo bancario.
Murdoch si è chiamato fuori: «Non siamo interessati a Rcs» ma la discesa borsistica potrebbe favorire la quadratura del cerchio in Rcs.

Magari con un’azione del patto di sindacato se non altro per eliminare un socio ingombrante: il titolo è arrivato anche a sfondare la soglia dei 4,4 euro per azione, prezzo riconosciuto lo scorso anno per l’8,7% di Gemina.

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