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Recco premia col Pirotino i fuochi artificiali di Tosca

La Sagra del Fuoco si riconosce nella ballata della cantante romana. Burlando consegna a Moro l’opera di Luzzati

Recco premia col Pirotino i fuochi artificiali di Tosca

Per farsi pubblicità tutte le occasioni sono buone, soprattutto se l’occasione è fornita dal palcoscenico del Festival di Sanremo o, meglio ancora, da una bella e brava cantante come Tosca. Merito della sua voce? Anche, ma soprattutto della sua canzone intitolata «Il terzo fuochista», che racconta di fuochi d’artificio e sagre di paese. E fare l’equazione fuochi d’artificio-sagra del fuoco per Recco e i suoi abitanti è stata tutt’uno. E nell’entusiasmo di una coincidenza così favorevole, il sindaco di Recco Gialunca Buccilli non ha perso tempo, invitando la romana Tosca alla prossima edizione della «sagra del fuoco» e facendole dono di una creazione artistica del «Pirotino», il simpatico personaggio uscito dalla fantasia e dalla penna di Maurizio Immovilli, simpatica mascotte della manifestazione levantina.
«È sorprendente - ha detto il sindaco Buccilli - come Tosca abbia creato e portato sul palco dell’Ariston del Festival di Sanremo i colori, la musica e i fuochi artificiali di una antica festa patronale come quella della nostra città. Per questo riteniamo sia giusto assegnarle questo speciale riconoscimento, anche a nome del comitato dei quartieri della Sagra del Fuoco».
Così «Il terzo fuochista», bellissima ballata popolare che racconta di un’antica festa patronale di paese che si conclude con un grande spettacolo pirotecnico, il 7 e 8 settembre prossimi sarà il «leit motiv» della festa che illuminerà la notte del Golfo Paradiso. E la Madonna del Suffragio non se ne vorrà, se dopo secoli di festeggiamenti e devozione da parte degli abitanti di Recco, per una volta dovrà fare un po’ di spazio anche alla bella voce, fresca di Festival di Sanremo. Quanto ai fuochi, a Recco non hanno dubbi: sicuramente saranno più abbaglianti di quelli cantati da Tosca, un grandioso spettacolo pirotecnico in cui i sette quartieri cittadini profondono tutte le energie, affidandosi ai migliori fuochisti italiani, quasi tutti provenienti dal sud, dalla Campania, dalla Puglia e dalla Sicilia.
Viene invece da una fornace di Celle Ligure, l’opera in ceramica realizzata su disegno originale di Emanuele Luzzati, che l’altra sera il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha consegnato a Fabrizio Moro, vincitore della sezione giovani del Festival. «Sono sicuro che Lele Luzzati sarà contento che il premio vada ad una così bella, impegnata e significativa canzone» ha detto Burlando sul palcoscenico dell’Ariston. L’iniziativa, nata dalla collaborazione col Museo Luzzati, è un omaggio all’artista recentemente scomparso.

L’opera creata nella fornace di Marcello Mannuzza, da venticinque anni unico collaboratore di Luzzati per la sua produzione ceramica, vuole testiomiare una realtà importante e consolidata tra le tradizioni artistiche della Liguria, quella della ceramica.

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