Roma

Regione Altro che tagli: in arrivo 24 nuovi dirigenti

E meno male che Marrazzo periodicamente promette di voler fare economie. Di risparmiare insomma, cercando di abbattere i costi della stessa macchina amministrativa regionale: una ricerca difficile, a quanto pare. Infatti per passare dalle parole ai fatti la strada si sta dimostrando lunga e tortuosa tant’è che il governatore non ha ancora raggiunto alcun risultato malgrado si avvii ormai a ultimare i quattro anni di presidenza. Anzi, proprio negli ultimi giorni è stato alle prese con l’approvazione di un provvedimento che permetterà alla macchina regionale di alimentare la propria pinguedine.
Il contingente regionale sarà incrementato addirittura di altri 24 dirigenti da ingaggiare all’esterno. Ossia fuori dalla cerchia dei dipendenti regionali. E questo con contratti a tempo determinato che costeranno alla Pisana (e quindi ai cittadini) dai 100 ai 140mila euro ciascuno. Un conto della serva facile facile: in tutto i «magnifici» costeranno tra i 2milioni e 400mila euro ai 3milioni 336mila. C’è da aggiungere che non è chiaro in base a quali requisiti verranno selezionati i superprofessionisti. «Molto probabilmente - interviene il capogruppo dei Socialisti riformisti (Sr PdL), Donato Robilotta - le professionalità che verranno scelte saranno vecchie e nuove conoscenze dell’esecutivo, persone di loro fiducia, altrimenti non si capisce tutta questa fretta nel pubblicare l’avviso che peraltro scade allaa fine di questo mese. Certo è che addurre come motivazione per il varo del provvedimento l’assenza tra i dirigenti regionali di professionalità idonee a ricoprire l’incarico risulta anche offensivo. Senza contare che il presidente continua a raccontare in giro della sua volontà di limitari i dirigenti regionali e con essi i costi dell’amministrazione».
Già, in tempi di crisi si dovrebbe tagliare le spese superflue. Ancor più quando i conti sono sul rosso fisso e l’anno nuovo non è iniziato con prospettive di inversione di tendenza. Eppure chi governa la Regione sembra essere di avviso completamente differente: altro che ridurre commissioni, direzioni e dipartimenti, sono tutte chiacchiere. Si pagheranno i dirigenti regionali interni e di carriera però senza incarico e si incominceranno a pagare, una volta stabiliti, i neo dirigenti assoldati all’esterno.
Ma che cosa faranno i nuovi 24 manager? Quattro servono per coprire l’incarico presso la direzione del Personale, un altro presso Enti locali e sicurezza, 4 ancora per le Attività produttive e 5 per la direzione territorio e infrastrutture. Ma la parte del leone la farebbe proprio il comparto più in sofferenza: la sanità. Al Dipartimento sociale per le varie direzioni che raccoglie arriveranno 10 manager per ricoprire i ruoli più disparati. E neanche a dirlo, servirebbe un direttore per le risorse umane del Servizio sanitario regionale e altri ancora sulla programmazione sanitaria e politica del farmaco che fino a oggi avrebbe curato l’Agenzia di sanità pubblica. Ma in materia di sanità pubblica probabilmente Marrazzo vuole incrementare le forze, tant’è che viene scelto di potenziare un ufficio omologo anche per le politiche del lavoro. Non mancano nemmeno i ruoli di dirigente per la programmazione ospedaliera su pubblico e privato come per stabilire per i requisiti autorizzativi e di accreditamento delle strutture sanitarie convenzionate.

Rimane solo da capire come farà il commissario Marrazzo a giustificare questo nuovo gravame finanziario sul rendiconto dell’anno.

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