La Regione frena sui ticket: «Prima il biglietto unico»

Sabrina Cottone

La politica dei Comuni e delle Signorìe non piace alla Regione. «Non possiamo tornare ai tempi di un fiorino» dice l’assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, paragonando il ticket per le auto esteso ai confini di Milano alla tassa vessatoria di Ricomincio da tre, il film in cui Benigni e Troisi si ritrovano precipitati ai tempi di Leonardo. Cattaneo, che ha ospitato al Pirellone il tavolo sulla mobilità con Comune e Provincia, non è contrario al ticket, però chiede miglioramenti del trasporto pubblico (a partire dall’integrazione tariffaria), tempi di applicazione più graduali e un’estensione più contenuta dell’area in cui si applicherà il pedaggio. «Abbiamo ipotizzato un ticket all’interno della circonvallazione della 90-91. In questo caso potrebbero essere sufficienti sei mesi per partire» dice Cattaneo, aggiungendo che sul punto c’è una convergenza con l’assessore comunale ai Trasporti, Edoardo Croci.
«Non ci può essere il ticket senza il biglietto integrato» dice Cattaneo. Il biglietto a tariffa unica per treni, autobus e metropolitane è una delle principali richieste della Regione. L’assessore Croci ha dato la disponibilità a destinare una parte degli introiti della pollution charge alla cosiddetta integrazione tariffaria (ovvero al biglietto a tariffa unica). Un deciso cambio di rotta rispetto al passato, quando Palazzo Marino e Atm (che controlla la gran parte della rete e dei ricavi) si opponevano al progetto. Adesso la musica è cambiata, almeno nelle dichiarazioni di principio. «Poter viaggiare con un unico biglietto su diverse tratte o mezzi di trasporto è indispensabile per la riorganizzazione della rete e per il potenziamento del servizio» hanno dichiarato insieme gli assessori ai trasporti di Comune, Provincia e Regione.
Il nuovo codice della strada prevede che il Comune possa imporre un ticket di ingresso nelle Ztl (le zone a traffico limitato), mentre risulta più dubbia la possibilità di estenderlo all’intero territorio cittadino. In ogni caso il coordinamento con Provincia e Regione è necessario perché le conseguenze di un eventuale ticket d’accesso per le auto si scaricherebbero inevitabilmente sul trasporto pubblico gestito da Provincia e Regione, dagli autobus extraurbani alle Ferrovie Nord. «Non sono decisioni che è possibile assumere unilateralmente e il tavolo tecnico che abbiamo inaugurato e che si riunirà periodicamente è un grosso passo avanti verso il necessario coordinamento tra le istituzioni locali» spiega l’assessore regionale.
Il tavolo si occuperà anche dei tassisti, perché il servizio va riferito alla città di Milano ma anche considerato nell’intero bacino aeroportuale. E tra i temi sui quali coordinarsi c’è anche la necessità dello sviluppo di Malpensa.

Infine i tre assessori sono d’accordo a non sovrapporre gomma e ferro. Insomma, le tratte coperte dai treni saranno diverse da quelle coperte dagli autobus. In programma c’è anche la liberalizzazione dei servizi del trasporto pubblico.

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