Fumata grigia, quasi bianca. Una breve telefonata tra la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il segretario nazionale dellUdc Lorenzo Cesa ha quasi sbloccato la trattativa per lingresso dei centristi in giunta. Un colloquio cordiale, quasi amichevole, nel corso della quale il vertice che dovrebbe siglare laccordo sarebbe stato rinviato a quando la governatrice avrà le idee più chiare sul futuro assetto della giunta e lUdc avrà valutato meglio come la presidente si comporterà in merito alle scelte e agli eventuali tagli della sanità, materia ritenuta dai centrsiti più urgente rispetto alle poltrone.
Unapparente freddezza che nasconde una sostanziale volontà di accordo tra le due parti. Affrettare i tempi del resto non conviene a nessuno. Di certo non allUdc, che attende il 10 giugno, quando il Tar si pronuncerà sul ricorso del Pd avverso laumento dei consiglieri da 70 a 73. Se i giudici amministrativi dovessero togliere il seggio sotto il sedere a tre consiglieri del Pdl, il peso dei casiniani aumenterebbe fino a farne quasi lago della bilancia. E cè da scommettere che crescerebbe anche la posta nel piatto dellUdc, oggi così sportivamente disinteressato agli assessorati. Che, per inciso, allo stato dellarte dovrebbero essere il segretario regionale del Lazio Luciano Ciocchetti e il capogruppo regionale Aldo Forte, con il deputato Anna Teresa Formisano prima delle «riserve».
Ma in questo momento anche Polverini ha la testa altrove: lobiettivo principale non è il rimpasto della giunta ma ottenere dal governo una proroga per la presentazione del piano di riqualificazione della rete ospedaliera, prevista per il 31 maggio, giorno nel quale sarebbero fissati alcuni incontri importanti, tra cui quello con il direttore generale di Tor Vergata. Ieri nella sede di via Colombo nuovo incontro tra i tecnici della Regione Lazio, lAsp e lAiop, associazione italiana ospedalità privata, per cercare una strada che eviti troppi tagli e punti più sulla «riconversione».
La prossima settimana Polverini si incontrerà anche con il presidente dellUnione industriali Aurelio Regina, che già ieri ha recapitato un messaggio forte e chiaro alla governatrice: aumentare le tasse per far fronte al deficit della Sanità del Lazio «è impossibile e impensabile. Occorre, piuttosto, lavorare per ridurre la spesa e avviare una completa riforma del sistema sanitario regionale. Le imprese sono pronte a fare la loro parte.
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