Responsabilità delle toghe si va verso norme più severe

RomaModifiche in arrivo sulla responsabilità civile delle toghe e un’accelerazione per il processo e la prescrizione breve. La maggioranza ripensa la norma al centro delle polemiche di opposizioni, Anm e Csm, ma anche Terzo Polo, in particolare Udc e Fli.
E intanto si profila un’inversione dell’ordine del giorno per l’aula della Camera, che dovrebbe portare al voto prima il ddl sui nuovi termini per i processi e poi la legge comunitaria, con il nuovo sistema sul risarcimento ai cittadini vittime di errori giudiziari.
Il relatore leghista, Gianluca Pini, presenterà una nuova versione dell’articolo 18 sulla responsabilità civile, ma non è prevista per le prossime ore, visto che dovrebbe slittare di una settimana o due l’esame dell’intera normativa per l’attuazione delle leggi Ue.
Il centrodestra, comunque, sarebbe orientato ad allargare sì le ipotesi per le quali i magistrati dovranno rispondere ad ogni «violazione palese del diritto», ma conservando anche quelle di «dolo e colpa» che erano state cancellate. «Si punta - dice Pini- a un testo più armonico. Ma non c’è alcun passo indietro, solo aggiustamenti tecnici». Il sottosegretario alla Giustizia Elisabetta Casellati, conferma: «Stiamo facendo una riflessione per la riformulazione del testo, alla luce delle osservazioni emerse nel dibattito». E dal Quirinale si smentisce il presunto stop alla norma di cui ha parlato qualche giornale.
Di «dietrofront» della maggioranza parlano gli oppositori del testo, compreso il vicepresidente del Csm Michele Vietti. E per oggi è atteso un parere negativo della VI Commissione sul testo Pini (rischi per l’indipendenza dei magistrati) che potrebbe arrivare domani a un plenum straordinario. Alla riunione urgente di ieri della Commissione non hanno partecipato i consiglieri laici del Pdl, fortemente critici sulla convocazione.
Per lavorare con più calma sulla responsabilità civile la maggioranza vorrebbe anticipare l’esame del ddl sul processo breve.

Il relatore Maurizio Paniz propone di modificare sia il titolo che l’articolo sulla segnalazione del giudice che non rispetti i tempi previsti: sarebbe fatta al Csm e al Guardasigilli, non più al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

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