Retromarcia dei sindacati

Il rientro dei turisti è salvo: la Uiltrasporti- e con lei Federmar Cisal e Orsa- ha deciso di differire lo sciopero del personale Tirrenia proclamato per il 30 e 31 agosto che avrebbe lasciato a terra ventimila passeggeri dei traghetti nel week end del controesodo.
A sbloccare la situazione, la decisione del ministro dei Trasporti di non imporre, come pure avrebbe potuto, il rinvio dello sciopero proclamato in pieno periodo di garanzia estiva: «Pur essendoci i presupposti - aveva detto - non emetterò l’ordinanza di differimento. Auspico pertanto che i sindacati che hanno proclamato l’astensione lavorativa per il 30 e il 31 agosto la revochino e che si possa aprire un confronto approfondito sulla vertenza di Tirrenia». Una mano tesa che è stata raccolta, tanto più che già nella serata di mercoledì 300 marittimi avevano dichiarato il loro no allo sciopero in una lettera inviata allo stesso ministro.
Una linea di buon senso, a cui ha dovuto adeguarsi, più o meno obtorto collo, anche il segretario generale della Uilt, Giuseppe Caronia: «Finalmente un segnale di responsabilità - ha detto, commentando la decisione di Altero Matteoli di non ricorrere ad un atto coercitivo. «Non possiamo a questo punto non accogliere l’invito a differire lo sciopero». La nuova data verrà eventualmente decisa dopo il tavolo del 6 settembre convocato dal ministro dei Trasporti con i sindacati per fare il punto della situazione del processo di privatizzazione della compagnia di navigazione.
I sindacati continuano ad opporsi a ogni ipotesi di «spezzatino», a cui comunque si è detto contrario anche lo stesso Matteoli. E tra i possibili pretendenti, l’intenzione di acquistare la compagnia con tutti i suoi asset è stata ribadita da Mediterranea Holding, la cordata pubblico-privata, nella quale la Regione Sicilia detiene la maggioranza del capitale con il 37%, che ha convocato per il 31 agosto l’assemblea per deliberare l’aumento di capitale allo scopo di formulare una nuova offerta che, assicura la società, prevederà anche «la salvaguardia dei livelli occupazionali». Resta in pista anche Moby Lines, mentre sarebbe allo studio una cordata italo-greca guidata dall’ex presidente di Confitarma Nicola Coccia.


Ieri, intanto, il commissario straordinario Giancarlo D’Andrea ha chiesto la proroga delle convenzioni tra lo Stato e Tirrenia in scadenza il 30 settembre, ha presentato «istanza per attivare le previste garanzie assunte dallo Stato» per far fronte al fabbisogno di liquidità e ha avviato la definizione del programma per la cessione di immobili e opere d’arte che non rientrano nel core business di Tirrenia, ma ci sarebbero anche cinque navi veloci inutilizzate.

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