Il retroscena Abete metterà Lippi spalle al muro

Il dettaglio di Italia-Svezia non può togliere spazio alla segnalazione di un paio di azzurri utilizzati nella prima frazione da Lippi con qualche fiuto, bisogna ammetterlo. Scontati i due nomi: Biondini il primo, Candreva il secondo. Il cagliaritano, diventato il perno centrale del centrocampo scavalcando a sorpresa D’Agostino, è un ragazzo di grande spessore fisico: gli può far difetto solo l’esperienza internazionale. Il romano di Tor de’ Cenci ha grande personalità e nel suo dna ci sono i geni del campioncino: effettua giocate ardite, si fa trovare sempre libero e se c’è da tirare in porta, prende la mira al volo anche da notevole distanza. Insieme con Marchetti, il vice Buffon a tutti gli effetti, possono considerarsi i primi promossi di Cesena. Non sono gli unici. Perchè qualche ora prima di ricevere un po’ di fischi dal pubblico romagnolo (solita questione aperta, quella di Cassano naturalmente), il viareggino ha rotto l’assedio e ridefinito i criteri della lista. «Non è indispensabile aver partecipato alle qualificazioni» è il messaggio in codice lanciato ad Amauri. Che ottenga il passaporto italiano in tempo utile, entro marzo, e arriverà la convocazione nonostante l’opposizione interna di Pazzini ed altri azzurri, schierati sul fronte del no. L’esempio didascalico, utilizzato da Lippi in materia, è Aquilani, il centrocampista romano finito al Liverpool e da qualche tempo recuperato a una sufficiente condizione. Può ambire anche lui al Sud Africa anche se la prova di ieri sera sigillata da Montolivo, prima convincente apparizione in azzurro dopo una striscia di delusioni, può allontanarlo.
L’altro nodo da sciogliere è il destino di Lippi a mondiale concluso. I boatos di calcio-mercato lo riportano a Torino, sulla scia di Ciro Ferrara, col compito di organizzare meglio l’area tecnica della Juve del futuro. Sull’argomento Lippi ha tenuto il punto con una frase poco impegnativa: «Non so nemmeno quello che farò domani mattina». Per fortuna Giancarlo Abete, dal suo bagaglio a mano, ha tirato fuori il carattere e messo in chiaro la questione. «Io credo che il Ct sappia quello che farà domani» ha replicato. Come dire: scusi Ct, ma qui non si bluffa.

È la premessa giusta per ottenere dal tecnico una risposta meno vaga e molto più impegnativa nel corso del prossimo viaggio in Sud Africa (mese di dicembre) per assistere al sorteggio mondiale. La reciproca convivenza senza ritiri nè allenamenti permetterà di fare chiarezza: o Lippi si defila oppure si prepara a rinnovare il contratto. Non c’è una terza via, a disposizione.

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