Fisco più leggero per i lavoratori autonomi colpiti dalla crisi. Entro fine mese si concluderà il processo di revisione di oltre 200 studi di settore riguardanti i comparti più esposti alla recessione globale. Loperazione, partita a dicembre e regolamentata dal decreto anticrisi convertito allinizio di gennaio, mira a definire nuovi parametri di ricavo in presenza di una situazione di crisi conclamata.
Lo studio di settore, infatti, è uno strumento matematico-statistico che individua indici di congruità per le attività economiche in base alla loro collocazione territoriale e al ciclo macroeconomico. In pratica, si cerca di stabilire quanto debba incassare un artigiano, un commerciante o un professionista in base alla zona dove esercita la professione e allandamento delleconomia. Per legge la revisione è prevista ogni tre anni, ma, vista la crisi globale, il governo Berlusconi ne ha disposto un anticipo straordinario.
La commissione di esperti di Sose, la società pubblica che si occupa della stesura degli studi, insieme con le associazioni di categoria ha analizzato i dati Istat, Bankitalia, Isae e Prometeia per individuare i «coefficienti congiunturali strutturali», ossia dei moltiplicatori da applicare al calcolo di congruità. In questo modo, gli autonomi saranno meno esposti alla spada di Damocle del «discostamento». La probabilità che ricavi e compensi siano inferiori a quanto presunto dallo studio di settore specifico si riduce e con essa si riduce anche la lunga trafila che si avvia con lAgenzia delle Entrate quando si decide di non aderire allo studio perché troppo oneroso.
I primi interventi previsti riguardano carburanti e materie prime, poi si passerà anche a esaminare campioni di imprese per verificare la rappresentatività degli studi. Altre due azioni riguarderanno i correttivi applicati ad alcuni settori più esposti alla crisi (in passato ne beneficiarono oreficeria e ceramica) e la sterilizzazione degli effetti della crisi su specifici indicatori dellattività dimpresa come la durata delle scorte.
Ladeguamento degli studi non è né un regalo né una misura di sostegno.
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