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Riciclaggio di denaro sporco, perquisite le sedi della Lega

Tra i reati la violazione della legge Anselmi sulle società segrete: ipotizzato un rapporto tra ’ndrangheta, massoneria ed eversione per il riciclaggio di denaro sporco

Riciclaggio di denaro sporco, perquisite le sedi della Lega

Perquisizioni a tappeto. Un blitz in tutta Italia che va a spulciare venticinque abitazioni, tre sedi societarie e sei accessi bancari. Dalla Lombardia alla Liguria, fino ad arrivare a Reggio Calabria, la Lega Nord finisce di nuovo nel mirino della magistratura. Le perquisizioni sono state disposte nell’ambito dell’inchiesta della Dda reggina sul presunto riciclaggio di denaro della cosca di 'ndrangheta dei De Stefano nella quale è indagato anche l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito.

Professionisti, imprenditori, un ex consigliere comunale di Reggio Calabria e un investigatore privato sono le persone indagate dalla Dda di Reggio Calabria per associazione a delinquere, riciclaggio di denaro sporco e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete nell’ambito dell’inchiesta avviata lo scorso anno sul bonifico di 6 milioni di euro fatto da Belsito. Bonifico che, secondo l’accusa, potrebbe avere nascosto un’operazione di riciclaggio in favore della cosca De Stefano. Tra gli indagati, che hanno subito perquisizioni ad opera della Dia di Reggio Calabria, figurano il procacciatore di affari Bruno Mafrici, l’avvocato Pasquale Guaglianone, un passato nei Nar e titolare dello studio Mgim con sede in via Durini a Milano, e Giorgio Laurendi, un altro professionista anche lui di origine calabrese come i primi due.

Indagati anche gli imprenditori Michelangelo Maria Tibaldi, Giuseppe Sergi, ex consigliere comunale a Reggio Calabria e commissario dell’Asi di Reggio, Romolo Girardelli, conosciuto come "l’ammiraglio" e secondo gli inquirenti legato ai De Stefano, l’investigatore privato Angelo Viola e Ivan Pedrazzoli.

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