Ricompare un affresco del Guercino

È una «Madonna col Bambino» proveniente da un’antica casa nobiliare

Ricompare un affresco del Guercino

Entrando con alcuni allievi nella chiesa romana dov’era la Santa Petronilla, Guercino rievocò la sua giovinezza dicendo: «Ma allora bulliva il pignattone». Come se quel che nel frattempo era cambiato nel suo stile non fosse dipeso realmente da lui, come se la giovinezza fosse lontana secoli e secoli. Si erano schiariti i cieli, si erano placati i gesti. Ma quel che colpisce in questa frase è soprattutto l’eco della nostalgia...
Da quella stagione intensa e felice che il pittore stesso rimpiangeva è uscito un nuovo affresco, un ottagono proveniente da un antico casato bolognese, da tempo considerato opera del pittore di Cento, ma quasi invisibile nella sua collocazione originale. Ora - nuova acquisizione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna - è stato riaccostato dopo quattro secoli al suo disegno preparatorio, un foglio a penna e acquerello di proprietà di Denis Mahon, lo storico dell’arte inglese che lavora su Guercino dal 1937, depositato all’Ashmolean Museum di Oxford. Il dipinto è esposto a Bologna, Casa Saraceni.
Giovanissimo provinciale, Guercino si formò da solo, guardando e riguardando quel che la pittura carraccesca stava rivelando, anche nelle chiese a lui vicine. Predilesse Ludovico Carracci, sopra tutti, e questi, appena ne vide i lavori, restituì il suo affetto commentando: è «mostro di natura e miracolo».

È il 1617, proprio il tempo di questa Madonna che offre un bocciolo di rosa al Bambino, un ottagono a fresco che s’inserisce in questa giovinezza solitaria e prolifica, dove le madonne sono ragazze centesi, brune, dal naso lungo, che sbucano dal fondo scuro di stanze appena rischiarate per illuminarsi nel bianco chiaro che si riflette a tratti, sulla fronte, sul petto, sulle mani stupende.

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