Ricordi d’infanzia in Francia La signora Carla si raccontò così

Carla Molinari, la signora di 82 anni trovata uccisa e con le mani mozzate nel Varesotto, due anni fa era stata intervistata come personaggio importante del paese, da un periodico locale. «Sono rimasta sconvolta quando ho saputo cosa le è successo - ha raccontato Nuccia Cassarà, autrice del servizio -. L’ho vista tre volte per quel mio lavoro e ho il ricordo di una persona amabile, fine, e per nulla sprovveduta».
Nuccia Cassarà intervistò Carla Molinari per Menta e Rosmarino, un periodico fondato quasi dieci anni fa da un gruppo di amici, come è scritto nel sito, accomunati da un sincero affetto per il proprio paese è per dare gusto, sapore e profumo alla vita di Cocquio. I servizi che l’intervistatrice curava riguardavano abitanti che avevano avuto una vita particolarmente interessante. E Carla Molinari era tra quelli.
Aveva un anno quando con i suoi genitori andò a vivere a Saint Cyr sur Mer, una cittadina della Costa Azzurra. Suo padre Angelo era partito per la Francia alla fine della prima guerra mondiale. Aveva una piccola impresa edile. In quel periodo i francesi erano ospitali, ma dopo il 1940 la situazione cambiò.
«Mio padre è stato prigioniero per un mese o un mese e mezzo, poi l’hanno lasciato andare - raccontò nell’intervista -. Quell’esperienza ha turbato molto i miei genitori che hanno cominciato a valutare l’opportunità di tornare in Italia. Tanti italiani che conoscevamo sono rimasti, hanno firmato chiedendo di restare. Mio padre infine ha deciso di tornare in Italia. Il motivo del suo arresto non è mai stato chiarito. Sa... lavorava per conto suo, magari per gelosia, un concorrente».
«Quando le telefonai per proporle l’intervista accettò subito con entusiasmo - racconta Cassarà -. Ma dal primo momento non mi diede l’impressione di una donna imprudente: nonostante avessi telefonato non mi aprì la porta prima di essersi assicurata che ero proprio io». Durante il colloquio con la giornalista Carla parlò soprattutto dei suoi anni giovanili.

«Descriveva con molto rimpianto i suoi anni in Francia ma non mi sembrò una persona che viveva solo di ricordi, anzi, mi diede l’impressione di una donna ancora molto attiva e piena di impegni. Mi aveva detto che era molto contenta perché tempo prima alcuni suoi parenti di Gavirate l’avevano accompagnata in Francia a trovare la sua vecchia amica Ivette».

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