Ridotti i fondi ai carabinieri: in due anni -10%

Nei secoli fedele, tradita dal governo. L’Arma per eccellenza esce a pezzi dalla politica economica dell’esecutivo che continua a combattere il crimine pensando più agli enti locali che a chi rischia la pelle nel contrasto alla delinquenza più o meno organizzata. Per i carabinieri la situazione si fa davvero complicata se si dà un’occhiata ai documenti interni al Comando Generale e alle relazioni del Cocer. Il primo dato che salta agli occhi è il bis, rispetto alla Finanziaria 2007, concesso per il 2008 sui tagli alle caserme. Meno cinque per cento l’anno in corso, -5% per il prossimo anno: un taglio pari al 10% in totale, sulle spese per gli immobili delle forze di polizia. Spese che per il governo Prodi vanno ridotte attraverso «accorpamenti e soppressioni» degli stabili a loro in uso. Il tutto avviene senza tenere minimamente in conto la reale situazione del Paese infestato dalla criminalità, con i carabinieri impegnati a fare i salti mortali e obbligati a chiudere le stazioni il pomeriggio per mancanza di personale (funziona il citofono). Sulla carenza di uomini il dato più aggiornato rivela che ad oggi mancano 6mila carabinieri. Una carenza destinata a lievitare di 450 unità l’anno grazie al blocco del turnover che stima in 1.200 il numero dei carabinieri che ogni 365 giorni vengono congedati. Altro dato choc: circa 44mila militari dell’Arma hanno vagliato la soglia della povertà. Per riuscire a campare hanno chiesto prestiti e mutui, sono indebitati fino al collo.
Quanto alla Finanziaria è ingente il danno arrecato ai carabinieri. Appositi studi segnalano che mancano i fondi necessari al rinnovo del parco macchine, mancano i fondi per il rinnovo del contratto 2008-2009 essendo stati stanziati 200 milioni di euro che non coprono neanche l’inflazione reale e programmatica, mancano i fondi per un più completo ed esaustivo addestramento del personale, mancano i fondi per creare la previdenza complementare che garantisca una pensione decente ai militari che vanno in pensione (oggi la stessa si attesta a circa il 70% dello stipendio e negli anni a venire la situazione potrebbe peggiorare), mancano i fondi per concepire il riordino delle carriere, e quanto ai 120 milioni di euro stanziati dal Governo Berlusconi non si sa più che fine hanno fatto; mancano i fondi per coprire gli straordinari, (la Finanziaria prevede un -10%) ed oggi ogni carabiniere perde 13 ore di straordinario mensili.
E ancora. Mancano i fondi necessari al rinnovo del parco macchine per il controllo del territorio, tanto che a fronte dell’acquisto delle nuove «159» l’Arma si vede costretta a ridisegnare il parco macchine dei Nuclei Radiomobili ricorrendo, quando ce la fa, a modelli non proprio equivalenti all’ammiraglia dell’Alfa Romeo. Altra nota dolente, il tanto pubblicizzato aumento di stipendio ai carabinieri: una beffa. Nel 2006 il personale della Benemerita (come peraltro quello della polizia e della Finanza) ha percepito un aumento di 12 euro mensili lordi. Per il 2007 l’aumento è salito sulla carta a 100 euro mensili lordi ma questo mese, a causa delle aliquote Irpef aumentate e degli importi di attribuzione rimodulati, quasi 3mila uomini dell’Arma hanno ricevuto uno stipendio inferiore a quello di settembre. Gli altri sono andati pari, o hanno avuto poco più di 30 euro. Lordi.

Mettevi, allora, nei panni dei carabinieri come di altri operatori di polizia: appena 1.200-1.500 euro al mese, col rischio (quotidiano) di lasciarci la pelle. Con un governo che continua a pensarle tutte pur di complicare loro la vita.
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