Gli immigrati fanno nera la maggioranza in regione. Laria si fa spessa sulla vicenda dei Centri di identificazione ed espulsione. Quei centri previsti persino dalla legge Turco-Napolitano per agevolare il compito delle forze dellordine e che una proposta di legge dei consiglieri di Rifondazione Marco Nesci e Giacomo Conti vorrebbe vietare perché incompatibili con la «storia e la cultura della regione». Una proposta di legge di un solo articolo che però è stata rinviata dalla commissione in attesa di sapere se fosse o meno ricevibile, in quanto andrebbe a legiferare in una materia riservata allo Stato e non alle regioni. Anche il Pd, con il suo capogruppo Michele Boffa, si era detto contrario e comunque desideroso di conoscere il parere degli esperti, proprio come suggerito da Gianni Plinio (An) e Matteo Rosso (Fi).
Ora quel parere è arrivato, firmato da un funzionario della terza commissione, che spiega come la proposta di legge di Rifondazione «afferisca la legislazione esclusiva dello Stato sia per quanto riguarda limmigrazione, sia per la tutela dellordine pubblico e sicurezza». Insomma, la regione non può metterci becco. Il tecnico tuttavia suggerisce una strada alternativa, quella di inserire allinterno della legge regionale esistente sullimmigrazione, unenunciazione di principio contro «ogni forma di razzismo o discriminazione, con particolare riferimento alle strutture o centri in cui si svolgono funzioni preliminaridi trattamento e identificazione». Cioè la raccomandazione a stare un po più attenti al razzismo in questi centri. Che però sono previsti.
«I tecnici facciano i tecnici - replica secco Marco Nesci - I politici siamo noi e sulla nostra proposta andiamo avanti. Daccordo a inserirla nella legge Vesco, ma nei termini che diciamo noi. Cioè come termine di principio perentorio: no ai Cpt in Liguria.
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