Gianandrea Zagato
Roberto Formigoni «spariglia» le carte della politica, a destra quanto a sinistra. Iniziativa per dare una «scossa» e «unendo le culture di cattolici, laici, moderati e riformatori» far saltare «alcuni steccati». Obiettivo che sarebbe sbagliato sintetizzare come «inciucio»: «È linizio di una nuova era» fa sapere infatti il presidente della Regione Lombardia, «linizio di una politica moderna, lavvio di un profondo rinnovamento».
Progetto che la Margherita milanese bolla come «chimera»: «Chimera rivolta di nuovo allarea socialista e ai settori cattolici presenti nella Margherita» osserva Roberto Caputo, consigliere provinciale del partito di Francesco Rutelli, con un passato da numero due degli azzurri meneghini. «Formigoni tenta di sparigliare la politica lombarda giocando in prima persona» e sostiene Caputo «occorre che lUlivo risponda politicamente aprendo a quellelettorato di tradizione laico-riformista, che ha votato ancora una volta per il centrodestra a Milano, sentendosi rifiutato dai massimalismi presenti della coalizione di centrosinistra». Come dire: «Il progetto cè e si chiama partito democratico ma, attenzione, non può essere solo la sommatoria dei post-comunisti e dei post-democristiani». Avvertenza che la dice lunga su quanto sta accadendo allinterno della Quercia e della Margherita, le due gambe del «partito democratico» che appare sempre più, parafrasando Patrizia Toia, come «la fuga da una casa che brucia» e non come un «soggetto politico nuovo, aperto e moderno che nasce dal basso piuttosto che dai salotti e dalle segreterie».
E mentre, sempre nella Margherita, cè chi, il consigliere regionale Guido Galperti, definisce «interessante» luscita di Formigoni - «segnale di novità importante su cui confrontarci» - e chi, come il capogruppo Battista Bonfanti, ribadisce «la necessità dellapertura di una nuova stagione costituente», dal centrodestra arriva il plauso di esponenti di Alleanza nazionale: «È corretta lanalisi del Governatore che invita a ripensare la Cdl per rilanciarne il valore politico e culturale» fa sapere Giampaolo Landi.
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