
Rimpasto "congelato" fino a dopo la chiusura dell'operazione San Siro. I segretari di maggioranza che si sono riuniti ieri per aggiornarsi dopo la tempesta giudiziaria sull'urbanistica e in vista del voto sulla vendita dello stadio hanno condiviso che la questione va messa "in stand by" fino a ottobre. Anche perchè la quadra sul futuro assetto della giunta dopo le dimissioni dell'ormai ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi potrebbe dipendere (anche) dall'esito del voto in aula. Nessuna accelerata, anche il sindaco Beppe Sala due giorni fa ha frenato. Per ora l'urbanistica è in mano alla vice Anna Scavuzzo (dossier San Siro compreso) e tutto lascia intendere che si andrà avanti così fino a fine mandato. Un nuovo assessore ci sarà ma potrebbe assumere le deleghe all'Educazione oggi in mano alla vice o potrebbe scattare un mini rimpasto. Azione oggi non ha esponenti in giunta e al tavolo il segretario Francesco Ascioti avrebbe anticipato che il partito farà pressing. E secondo il partito di Calenda per dare una svolta da qui a fine mandato Sala dovrebbe ritpccate in maniera pesante la squadra. Tra i nomi di Azione la più quotata sarebbe la capogruppo e deputata Giulia Pastorella. Nella Lista Sala c'è invece chi sponsorizza il consigliere Marco Mazzei, "paladino" delle ciclabili, magari alla Mobilità spostando Arianna Censi su un'altra delega, o l'ex capogruppo Gabriele Rabaiotti. Ha "escluso categoricamente" un ingresso in giunta il segretario Pd Alessandro Capelli, che oggi apre la Festa dell'Unità al Corvetto con Sala primo ospite sul palco. Al tavolo il segretario dem non sarebbe stato per ora in grado di riferire se altri consiglieri Pd bocceranno la delibera su San Siro, oltre a Rosario Pantaleo e Alessandro Giungi. Visto che Sala ora ha slegato il voto da sue eventuali dimissioni, secondo il capogruppo dei Verdi Tommaso Gorini "i dem contrari potrebbero salire, spero che ciascuno voti secondo coscienza". I tre Verdi sono dei no.
Scavuzzo ha organizzato prima del voto in giunta incontri con i singoli gruppi, centrodestra compreso, su San Siro. Ma il capogruppo FdI Riccardo Truppo ieri ha chiesto di avere in anticipo il materiale e "la risposta è stata negativa all'alba del voto sulla delibera più importante della storia di Milano non c'è neanche un testo su cui lavorare e veniamo coinvolti a pochi giorni dall'aula. Surreale, esplicativo del metodo. FdI non vuole rappresentare il no al progresso ma chiedevamo un dibattito lungo e condiviso. Penso che usciremo dall'aula". Idem il capogruppo leghista Alessandro Verri, che aspetta di "vedere i contenuti" ma avverte "non faremo da spalla, Sala deve avere i numeri".
Luca Bernardo (Fi) per ora non esclude nulla, "capiremo cosa è meglio per la città, anche l'astensione può non essere capita dai cittadini" ma "su un tema così delicato non si può correre, chiederò di non fare forzature e slittare piuttosto il voto di qualche giorno".