La risposta del mercato è la ricerca di nuove figure

Se è vero che la disoccupazione cresce di pari passo con l'aggravarsi della crisi è anche vero che le aziende si affacciano sempre meno timidamente al mondo del lavoro «a prestito». Per questo in alcuni settori e per alcune figure il lavoro interinale può costituire un'opportunità. Il comparto manifatturiero ad esempio colonna portante del Made in Italy nel 2011 ha fatto registrare una crescita del 45% sul 2010 in quanto a lavoro somministrato, ovvero fornito da società terze. La crescita del numero di lavoratori in somministrazione ha interessato maggiormente le regioni settentrionali. In particolare, Friuli (+51%), Veneto (+36,3%) ed Emilia Romagna (+29,4%). Fra le regioni con tassi di crescita superiori alla media anche il Piemonte, le Marche e l'Umbria. In controtendenza solo Calabria e Basilicata. I nuovi ingressi nel mondo del lavoro somministrato, sono aumentati nel 2011 in totale del 26%, e riguardano soprattutto i giovani. Dei nuovi lavoratori interinali infatti il 73% ha meno di 30 anni, il 52% ne ha addirittura meno di 25. Ciononostante rimane rilevante, la quota di somministrati over 40, che quindi accettano di aggiornarsi e ricollocarsi: il 26,5% dei lavoratori del primo trimestre del 2011 è già negli «anta», il 25% in più rispetto all'anno precedente. Dal punto di vista della ricerca del personale le imprese che si rivolgono alla somministrazione richiedono sempre più frequentemente qualità che prescindono dalle competenze professionali acquisite, come la versatilità, la disponibilità all'apprendimento sul campo e la capacità ad adattarsi a contesti in continuo cambiamento. Una carta in più per i lavoratori maturi che accettano la formazione, mentre i ventenni neo diplomati aspirano a ricoprire ruoli coerenti con il proprio curriculum formativo o con le proprie aspirazioni. Per le aziende, l'obiettivo primario resta quello di assumere personale con una specializzazione il più possibile affine al proprio business, che sappiano non solo svolgere il proprio lavoro, ma anche portare in azienda il proprio, personale valore aggiunto. Per quel che riguarda le professioni ingegneristiche, ad esempio, una delle qualità che le aziende ad oggi richiedono maggiormente è la capacità di lavorare su progetti ad ampio spettro e di gestire team multifunzionali che vanno oltre le competenze prettamente tecniche di un qualsiasi ingegnere. Sempre in ambito tecnico, le professionalità più richieste sono legate ad una nuova concezione del rapporto con l'ambiente, basato sulla sua tutela a 360 gradi. Da qui si sviluppa tutto il filone energetico/ambientale che continua ad offrire grandi opportunità, anche perché ad oggi il mercato è tutt'altro che saturo di figure professionali specializzate. Dal fotovoltaico alle energie alternative, si cercano esperti nella progettazione e sviluppo di queste nuove tecnologie, figure professionali il cui ruolo sarà quello di aiutare le aziende - soprattutto quelle che operano nei settori più tradizionali e «maturi» - a diventare «eco-sostenibili» e sempre più «green», dal trattamento di sostanza chimiche e rifiuti pericolosi, alle tecnologie per il risparmio energetico.

Fortemente orientate al web le richieste per gli informatici sia da parte delle grandi multinazionali, che fanno un uso massiccio delle nuove tecnologie, che delle piccole medie imprese che si affacciano talvolta più timidamente al mondo del digitale. In quest'ambito sono molto ricercati i web designer, insieme ai nuovi esperti di web & social media marketing, e tecnologie wireless, teletrasmissione di dati.

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