Insomma parlare di un colpo al cerchio e uno alla botte in questo caso potrebbe sembrare blasfemo. Certo è che l'Italia degli automobilisti si sta dividendo in due sui limiti di tasso alcolico presnti nel sangue. Oggi a dar ragione ai sostenitori del «tre bicchieri di vino non fanno male» arriva persino un prete. È stato fermato alla guida della sua auto con un tasso alcolico pari a 0,8 e gli è stata ritirata la patente dai carabinieri, all'uscita dell'autostrada Milano-Torino. La curiosità è che alla guida c'era un sacerdote, don M.C., 41 anni, originario di Bologna. Lui ha spiegato di non aver bevuto volutamente, ma di aver celebrato nel corso della giornata ben quattro messe, con la relativa assunzione di Vino santo. L'episodio è accaduto intorno alle 22 di ieri. Il sacerdote è stato fermato subito dopo il casello di uscita e sottoposto al alcoltest per due rilevazioni: è risultato positivo con una percentuale di alcool di 0,8 e 0,7, di poco superiore a quella consentita per legge di 0,50. Gli è stata comunque ritirata la patente di guida e ora farà ricorso al Giudice di pace di Milano, assistito dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, per dimostrare che l'eventuale stato alcolico non era addebitabile ad una volontaria e cosciente assunzione. I limiti in Italia sono davvero bassi ma va detto che in alcuni stati non è tollerata neppure una goccia di alcool nel sangue del guidatore, beati gli astemi in questo caso.
D'altra parte va detto che gli agenti preposti al controllo dovrebbero metterci del loro e capire che un prete che ha celebrato 4 messe è differente da una ragazzino di vent'anni che esce dalla discoteca alle tre del mattino.Se il prete vincerà il ricorso potrebbe essere la volta buona per riportare i limiti almeno a 0,8.
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