La pausa pranzo italiana cambia e Milano, si sa, fa quasi sempre tendenza. Negli ultimi tempi il centro-città è diventato un laboratorio delle abitudini dei lavoratori che hanno fatto emergere alcuni dati comportamentali. Il primo è che sempre più i milanesi preferiscono, rispetto al pasto dozzinale della tradizionale tavola calda, la pausa intelligente e «mirata». Ovvero pasti più leggeri e selezionati, sempre più spesso da portar via in vaschette take away. E la distribuzione si è adeguata, a cominciare dai supermercati che sugli scaffali propongono una varietà sempre più ampia di monoporzioni per il mezzogiorno. Le code alle casse di un pubblico armato di spesa-lunch dimostrano una tendenza ormai consolidata. Gli impiegati del centro sempre più spesso rinunciano alla tavolata con i colleghi e si portano il kit in ufficio oppure, nella stagione più mite, en plein air ovvero nelle piazze o nei vicini parchi. La crisi, si dirà, ha inciso anche sulle abitudini alimentari, ma non è soltanto una questione di portafoglio. I milanesi preferiscono un lunch più ridotto ma di miglior qualità. Il che significa cibi più sani, freschi e biologici, unesigenza ampiamente corrisposta dai numerosi service di colazioni al sacco rigorosamente salubri. Il nuovo trend, ovviamente, include diverse variabili.
La formula take away, infatti, viene spesso privilegiata anche da chi non vuol rinunciare allalta qualità offerta dai gourmet che oggi inventano soluzioni per tutti i gusti e tutte le tasche. Lobbiettivo per tutti resta «poco ma buono», ovvero massima qualità al prezzo più competitivo. Almeno a mezzogiorno...Giandomenico.dimarzio@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.