ROBERTA, SACERDOTESSA DI VERITÀ

Per fortuna che c’è Costanzo. Altrimenti ci sarebbe da piangere. Per la disperazione. Con il Grande Fratello 6 si sono purtroppo chiuse anche le trasmissioni collaterali di Canale 5, dalle tre misere strisce quotidiane di mezz’ora l’una (compresa la seguitissima replica delle tre di notte) alla raffinata vetrina di Verissimo, dove forbiti direttori di autorevoli settimanali hanno espresso per mesi il proprio decisivo punto di vista. Dobbiamo quindi ringraziare Buona Domenica, che non ci fa mai mancare i reduci del Grande Fratello. Personaggi diventati così familiari a sessanta milioni di italiani da essere chiamati con il semplice nome di battesimo, Filippo, Laura, Simona, Augusto. Come era già successo ai precedenti inquilini della Casa, spesso ospiti del sor Maurizio, in ordine sparso Marina, Patrick, Fedro, Salvo, Flavio, Mascia, Floriana, Rocco, Marianella. E come, prima di loro, era capitato a Giulio Cesare, Dante, Raffaello e Michelangelo. E, in tempi più recenti, a Totò e Peppino. Un’ondata di simpatia che ha coinvolto per settimane anche parenti e aspiranti tali, leggi fidanzati, dei concorrenti, per esempio Marco, il ragazzo di Eleonora, ormai uno dei personaggi più cari alla parte migliore della vasta platea televisiva. Ecco, proprio Marco, sguardo penetrante, baffetti spioventi, pizzettino e basette infinite, in breve la controfigura di Brad Pitt, è stato l’involontario protagonista di una delle pagine più toccanti di Buona Domenica. È successo durante l’appassionante confessione della sua Eleonora davanti alla macchina della verità. Il test, sia detto per quei due o tre che non lo conoscono, consiste in una serie di quindici, scottanti, domande, poste da una bionda dottoressa Bruzzone (o qualcosa di simile, ma Roberta Capua per la comprensibile tensione si mangia volentieri le parole) che, coadiuvata da tale dottor Strano (vedi parentesi precedente), indaga sulla predisposizione alla menzogna delle incaute cavie. Mentre la coscienziosa Robertona, concentrata nel ruolo di presidente di giuria («Cominciamo subbbito»), vigila sul rispetto delle regole, parte l’interrogazione della seriosissima dottoressa (in che cosa?). «Prima domanda: sua madre ha detto di essere più attraente di lei, è d’accordo?», «Sì», «La macchina dice che è vero». «Quinta domanda: è innamorata di Augusto?», «No». «Le rifaccio la domanda».

Ha ragione la dottoressa: Eleonora aveva fatto un’inammissibile smorfietta. «Quinta domanda: è innamorata di Augusto?», «No». E qui la dottoressa cerca di mascherare un’evidente mestizia: «Io devo dare risposta falsa». Brusio e applausi. Viva l’Italia della (buona) domenica.

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