Roma - Dopo la guerriglia urbana messa in scena ieri sera a Roma da ultras laziali e romanisti contro le forze dell’ordine, la notte appena trascorsa e stata utilizzata per un primo parziale bilancio di feriti tra polizia e carabinieri e per quantificare i danni, giudicati al momento "incalcolabili". A fine serata, dopo gli attacchi alle caserme di polizia e carabinieri, al Coni e allo stadio Olimpico, gli agenti delle forze dell’ordine che sono ricorsi alle cure mediche in ospedale sono stati 40, tra questi anche quattro funzionari. Uno dei funzionari, un dirigente di un commissariato - è stato colpito al fegato da una spranga di ferro durante gli incidenti alla caserma del reparto volanti di via Guido Reni - è quello più grave ed ha avuto una prognosi di 20 giorni. Gli altri agenti delle forze dell’ordine, feriti dal lancio di oggetti, contusi nel tentare di respingere gli ultras, hanno avuto prognosi che variano dai tre agli otto giorni. Molti agenti, però, nella confusione che per alcune ore ha regnato nella capitale e per l’esigenza di ’dover continuare il lavorò, sono stati medicati dal personale del 118 direttamente in strada.
Tre le persone fermate durante la guerriglia urbana: due ragazzi e una ragazza. I reati ipotizzati per loro sono quelli di devastazione, saccheggio, danneggiamento, lesioni e incendio doloso.
Ancora non quantificabili i danni alle strutture di polizia e carabinieri, così come quelli subiti dal Coni, dove oltre al danneggiamento sono stati rubati i computer al piano terra. Decine e decine i motorini incendiati, ma anche cassonetti e auto, delle forze dell’ordine e non oltre a un autobus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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