Marcello Di Dio
Cera una volta il pallone di cuoio, simbolo per eccellenza del calcio. Negli ultimi anni lo strumento di gioco ha subito numerose trasformazioni, fino al recente caso del Roteiro che tanto fece discutere agli europei 2004 in Portogallo. Ora nel mirino cè il nuovo pallone della Roma, creato dalla Diadora: metà rosso e metà giallo, in onore dei colori della «Maggica». Un pallone che in tv si vede poco e male ed è oscillante nelle traiettorie e nei rimbalzi. Insomma, un prodotto che non è piaciuto ai giocatori, ma anche ai tifosi che assistono alla partita da casa o sugli spalti dellOlimpico.
Ieri il tema è stato oggetto di discussione nelletere romano, quasi che la sconfitta dei giallorossi contro lUdinese e le brutte figure in campo di Totti (che lo ha «ciccato» due volte) fosse da attribuire anche agli strani rimbalzi del pallone definito dall«effetto di pezza». Ma a bocciarlo cè anche il portiere dei friulani Morgan De Sanctis, che pure domenica ha saputo domarlo benissimo. «È come se un portiere disegnasse di verde i pali della porta - il commento di De Sanctis, che contro la Roma ha regalato numerose prodezze -. Quando subisci un tiro, sembra che ti arrivi addosso un pallone a metà. È incredibile, un pallone così non sarebbe ammesso nemmeno nei campetti delloratorio».
Gelindo Bordin, campione olimpico di maratona a Seul 88 e oggi direttore marketing della Diadora, difende il prodotto: «La Roma poteva pensarci prima, ha avuto settimane per testarlo. Anche lHannover, squadra del campionato tedesco, utilizza lo stesso tipo di pallone ma non cè stato mai nessun problema.
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