Roma - La Coppa Italia resta un affare di Roma e Inter, per la terza stagione consecutiva. E così il neomilanista Ronaldo dovrà accontentarsi solo del derby di campionato dell’11 marzo, sempre che l’urna europea non metta di fronte nerazzurri e rossoneri in Champions League. Non finisce come aveva sognato Ancelotti («magari vincessi con un gol al 90’ senza subirne nessuno», le parole del tecnico rossonero), ma alla fine di un match bello e combattuto, vince la squadra che più ha meritato la qualificazione guardando al doppio incontro. Sono comunque le papere difensive del Milan (in particolare di Costacurta, sostituito dopo 45 minuti da brividi) a spianare la strada ai giallorossi che interpretano al meglio la partita, senza fare calcoli nonostante i due gol realizzati a San Siro. E come all’andata il gol decisivo è di Pizarro (stavolta Dida non ha colpe sulla staffilata del cileno) che a inizio ripresa spegne le velleità di un Milan più generoso che concreto. La Roma si concede anche il lusso di fallire un rigore con Totti (al quinto errore stagionale dal dischetto) senza rischiare la rimonta dei milanisti.
C’è il ct azzurro Donadoni in tribuna, domenica scioglierà le riserve sui convocati per l’amichevole del 7 febbraio con la Romania e vuole rendersi conto delle condizioni di alcuni possibili “azzurrabili”. Sugli spalti quasi 40mila spettatori, merito della politica di abbattimento dei prezzi praticata dalla società giallorossa. Nella Roma Mexes, bloccatosi nell’allenamento di rifinitura per una botta al piede, resta fuori precauzionalmente. In difesa al fianco di Chivu gioca quindi Ferrari, come era accaduto a Livorno dieci giorni fa. Spalletti conferma tra i pali Curci, sempre titolare nelle cinque sfide precedenti in Coppa Italia. Torna Francesco Totti dopo la squalifica, mentre il tecnico conferma Taddei e Mancini esterni. Ancelotti lascia in panchina Oddo, in campo contro la Roma 53 giorni fa nel derby capitolino vinto dalla Lazio per 3-0. Al suo posto Simic, con Cafu che gioca esterno a centrocampo, mentre davanti l’unica punta è un Gilardino in condizioni non ottimali.
Il match è vivo sin dai primi minuti, come era accaduto sette giorni fa al Meazza. La Roma spaventa Dida con l’ottima combinazione Totti-Tonetto (tiro del terzino sull’esterno della rete), trova il gol dopo otto minuti: decisivo il pasticcio di Costacurta che con un retropassaggio inganna anche il suo portiere e manda in gol Mancini, suscitando l’ira di Ancelotti. Ma la reazione rossonera è immediata e si concretizza con tre calci d’angolo consecutivi, uno dei quali costringe Curci al tuffo all’indietro sul colpo di testa di Costacurta. È poi Gilardino, ben servito da Jankulovski (che vince un rimpallo forse con l’aiuto di un braccio), a inventarsi il gol del pareggio con un esterno destro che coglie impreparato Curci, già a terra prima della conclusione dell’attaccante rossonero. Ma è ancora un errore di Costacurta a costare caro al Milan: il difensore tiene in gioco Totti, pescato in area da Panucci, e se Dida fa il miracolo di piede sul tiro ravvicinato del capitano della Roma, nulla può sul tap-in a porta vuota di Perrotta. Il Milan non si arrende, colleziona una serie di corner e punizioni sulle quali la difesa della Roma è un po’ in affanno, ma non trova il guizzo giusto.
A inizio ripresa Ancelotti sostituisce il disastroso Costacurta con il fischiatissimo ex laziale (e neomilanista) Oddo. Bastano però 52 secondi a Pizarro per trovare l’angolino alla sinistra di Dida ed evitare l’incubo supplementari. Il Milan tenta una reazione, ma Kakà non è in serata di grazia, lo spento Pirlo viene richiamato in panchina per il combattivo Gattuso e solo i cross di Cafu risultano pericolosi (su uno di questi il nuovo entrato Inzaghi manca l’aggancio di un soffio).
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