A Roma la mela di Apple diventa una tentazione

da Roma

«Siate curiosi». Sembra costruito intorno alla filosofia di Steve Jobs il primo Apple Store dell’Europa continentale (ce n’è uno in Inghilterra) inaugurato ieri a Roma, il 177° di una catena presente oggi soltanto in quattro Paesi, cinque con l’Italia. Non ci sono i classici scatoloni accatastati l’uno sull’altro, ma solo due schiere parallele di tavoli e alcuni scaffali dal design minimale addossati alle pareti. L’attenzione è tutta concentrata sui prodotti, in un quadro d’insieme che racchiude l’intera gamma marchiata con l’inconfondibile mela. Prodotti non solo da esposizione: il visitatore, infatti, è lasciato libero di smanettare sui 50 computer connessi a Internet, vagare tra le molteplici declinazioni dell’iPod o scoprire la nuova Apple Tv. Al centro c’è spazio per un’area dedicata ai bambini, che da subito possono familiarizzare con il mondo Mac. Il vero punto di forza viene dai servizi collaterali offerti: servizi come «ProCare», che si prende cura degli utenti meno esperti con un training personalizzato di un’ora a settimana, o come il «Genius bar», lungo bancone con tanto di sgabelli dove è possibile risolvere faccia a faccia con un tecnico i problemi di ogni prodotto. E non mancano nemmeno i seminari gratuiti quotidiani, durante i quali il personale insegna a creare filmati, podcast, pagine web e presentazioni fotografiche. Se a ciò si aggiunge la consulenza riservata alle piccole imprese, il mix può dirsi completo.

In un’azienda divenuta celebre per i prodigi della sua tecnologia, è quindi il lato umano l’elemento che fa davvero la differenza, un concetto tangibile di esperienza condivisa, di community non solo virtuale ma decisamente reale.

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