Daniele Petraroli
Cronaca di un disservizio annunciato. Dopo il funzionamento a singhiozzo della mattina, con forti ritardi nel passaggio dei convogli, l’intera linea Roma-Pantano si è fermata ieri all’una e mezza. Motivo? Venticinque macchinisti si sono rifiutati di fare gli straordinari. Problemi anche per le altre figure professionali. Così al posto del capostazione previsto a Pantano Borghese, Met.Ro. ha «adattato», diciamo così, un capo operaio di una linea aerea. Al suo posto, nel pomeriggio, quando però il servizio era ormai fermo da ore, un normale operaio. La gestione «creativa» del personale non si è limitata ai soli capistazione, anche i manovratori, anch’essi sott’organico, sono stati sostituiti da semplici operai a Centocelle. Ma nulla è valso a impedire lo stop. Ad appena 24 ore dall’inaugurazione della linea sono venuti alla luce tutti i problemi che il Giornale denunciava da mesi. Con un organico ridotto, cui si aggiungono pochi convogli e lavori ancora incompleti, la Roma-Pantano non può funzionare. E Bianchi si limita a ripetere quanto detto mercoledì: «Non avevamo nascosto che nei primi giorni avremmo incontrato difficoltà. Causa dell’interruzione la carenza di personale disposto a straordinario. Abbiamo spiegato ripetutamente che per avere i primi 30 nuovi macchinisti dovremo aspettare settembre 2006». Fino allora, dunque, continueranno i disagi. Di ieri sera, poi, l’annuncio di Mauro Calamante, l’assessore capitolino ai Trasporti, dopo una riunione convocata in fretta e furia coi sindacati: «Nell’immediato - fa sapere - sul nuovo tratto inaugurato mercoledì verranno potenziati i servizi con mezzi su gomma, in pratica le linee 105 e 106». Davvero una figuraccia per Veltroni & Co., che appena due giorni fa al taglio del nastro decantavano i «prodigi» della nuova «cura del ferro». Intanto, è alta la tensione. Ieri si è sfiorata persino l’aggressione fisica nei confronti dei macchinisti da parte di pendolari esasperati dal lento passaggio dei treni. «Inoltre i lavori non sono finiti - denuncia Roberto Donzelli delegato per Roma della Assoutenti - i convogli girano in mezzo ai cantieri. Che senso aveva aprire in queste condizioni?». Fabio Rampelli, capogruppo di An in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione urgente sulla pericolosità della galleria tra Graniti e Finocchio (troppo stretta per consentire la discesa dei passeggeri in caso di guasti e in cui, non funzionando i cellulari, non è possibile avvertire il treno successivo del problema). «Si fanno esperimenti sulla pelle dei pendolari», il suo commento. Per Fabio Desideri, Lista Storace: «Dopo l’inaugurazione in pompa magna i treni sono fermi. Di fatto, la Roma-Pantano è durata mezza giornata: un record negativo difficilmente battibile».
Intanto si scopre che nella nuova stazione di Finocchio ci sono infiltrazioni d'acqua e che il ministero dei Trasporti ha sì concesso le autorizzazioni necessarie (come dichiarato ieri da Bianchi), ma pare che la linea sia in «preesercizio». I lavori, cioè, sono stati fatti, ma la decisione di aprirla prima che fosse tutto a posto è di Met.Ro., così come la responsabilità in caso di malfunzionamenti. Pecca del ministero, però, è di non aver effettuato il sopralluogo previsto per la scorsa settimana. Altra denuncia da parte dell'«Associazione disabili visivi»: «In nessuna delle nuove stazioni sono presenti i segnali tattili di pericolo a bordo banchina né i percorsi tattili o le mappe a rilievo necessari per l'accessibilità e la sicurezza dei non vedenti e degli ipovedenti. Queste strutture sono quindi fuori norma e da considerarsi inagibili. Proprio la mancanza di tali segnali è stata la causa della morte di Giampiero Cassio caduto sui binari della linea B il 15 luglio 2004». Dal Campidoglio, dunque, il tentativo in serata di salvare il salvabile richiamando d'urgenza i responsabili sindacali dei macchinisti.
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