Roma-Pantano, il treno elettorale ha fretta

Aperte anche le nuove stazioni e i corrispondenti parcheggi

Roma-Pantano, il treno elettorale ha fretta

Daniele Petraroli

Le elezioni si avvicinano e - guarda caso - apre la Roma-Pantano. Non si tratta di una provocazione ma dell’unica spiegazione possibile per un fatto che non ne ha altre. La nuova tratta, che collegherà da oggi il vecchio capolinea, Grotte Celoni, con Pantano Borghese attraverso altre cinque fermate (Fontana Candida, Borghesiana, Bolognetta, Finocchio e Graniti), semplicemente non è pronta. I problemi, del resto, sono stati ammessi dallo stesso presidente di Met.Ro. Stefano Bianchi. «Dateci ancora sette, dieci giorni di rodaggio per ultimare alla perfezione la nuova tratta», queste le sue parole in conferenza stampa. A margine, però, ha ammesso che la situazione è ben più grave.
Ma facciamo un passo indietro, a luglio scorso, quando l’inchiesta del Giornale spinse lo stesso Bianchi a denunciare la situazione della Roma-Pantano come «non più sostenibile». Quattro, a suo avviso, i problemi principali: il materiale rotabile ormai obsoleto, i molti attraversamenti delle macchine lungo la linea, la carenza di personale e la mancanza di treni. A distanza di mesi cosa è cambiato? Praticamente nulla. Gli incroci? «Be’, ci sono ancora». I treni? «Stiamo cercando di restaurarli. I nuovi arriveranno più in là». Il materiale rotabile? «Abbiamo 3 milioni di euro per ammodernarlo». Il personale? «Abbiamo assunto 28 operatori di stazione a gennaio mentre i primi 30 macchinisti saranno operativi a settembre».
Questo il quadro. Ma allora come farà a funzionare la Roma-Pantano visto anche, è bene ricordarlo, che con la nuova tratta è divenuta più grande di un terzo (passando dai 12,6 chilometri ai 17,2)? La risposta è: con straordinari da record. Esattamente come si è fatto fino adesso. Qualche esempio? Il personale sarà costretto a lavorare il doppio del tempo. I macchinisti saranno alla guida oltre dieci ore al giorno mentre i capistazione oltrepasseranno le cento ore di straordinario mensile. «Già adesso io ne faccio 80 ma c’è un mio collega - raccontano inferociti - che già questo mese ne ha fatte quasi 170». Tanto per fare un esempio, oggi i capistazione in servizio sono dieci quando ne servirebbero sedici che, con riposi, malattie e congedi, dovrebbero arrivare a venti. I dirigenti, però, sembrano non preoccuparsene. Anzi, trovano anche il modo di prenderli in giro. «Nell’immediato credo che la società Met.Ro. - è sempre Bianchi a parlare - debba rivolgere un ringraziamento ai lavoratori che stanno garantendo, con l’organico ridotto, l’apertura delle nuove tratte con pesanti turni di lavoro».
Per quanto riguarda la pericolosità della galleria tra Graniti e Finocchio di cui avevamo scritto domenica (non c’è spazio per far scendere i passeggeri in caso di guasti e non funzionano i telefonini rendendo impossibile ai macchinisti avvisare il convoglio successivo) Bianchi scarica la responsabilità su altri: «I collaudi sono stati effettuati dai tecnici del ministero dei Trasporti e della Regione Lazio. A noi sono arrivate tutte le autorizzazioni necessarie».
Ieri il sindaco Veltroni ha inaugurato anche quattro nuovi parcheggi in corrispondenza di alcune fermate (Pantano, Finocchio, Torre Angela e Fontana Candida). La nuova linea, in futuro (si parla del 2013) dovrebbe costituire anche il tratto finale della nuova metro C. «Questa è una delle più grandi opere che abbiamo fatto a Roma: è una vera alternativa alla macchina per la zona», ha detto il sindaco. Quello che resta misterioso è il perché aprirla in fretta e furia. Lo stesso Bianchi ha parlato di «sforzo straordinario compiuto nelle ultime 24 ore per completarla in tempo». Fino a domenica, infatti, non era ancora pronta la stazione di Finocchio. «L’importante è aver fatto un primo passo - è la risposta disarmante di Veltroni -. Intanto abbiamo iniziato.

E poi con lo sforzo di un centinaio di lavoratori gli 80mila abitanti di questo quadrante potranno utilizzare prima il treno». «Soffriremo un po’ - conclude Bianchi - ma in tal modo potremo offrire in anticipo un servizio ai residenti nell’VIII municipio». Ma forse il mistero non è così impenetrabile. Le elezioni, si sa, non possono aspettare.

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