Roma, vita senza qualità Ma a carissimo prezzo

Nelle classifiche Mercer la capitale al 21° posto per costo della vita tra le città del mondo

Andrea Cuomo

A Roma la vità è senza qualità ma in compenso costa caro. Lo dice la Mercer, società statunitense specializzata nelle risorse umane e nei servizi finanziari, che si diverte a mettere in fila le grandi città del mondo sulla base di vari criteri. Va bene, dirà qualcuno: queste classifiche vanno prese per quello che sono, le solite infilate di numeri senza significato. Come il famoso pollo di Trilussa, che me lo mangio tutto io, ma, se siamo in due, per gli statistici è come se ce lo fossimo mangiato metà per uno. Peccato però che le graduatorie Mercer siano talmente affidabili da essere utilizzate dalle multinazionali per prendere decisioni strategiche. Quindi qualcosa vorranno pure dire.
E a Roma dicono che c’è poco da ridere. Perché la capitale d’Italia, infatti, tra 144 metropoli di tutto il mondo, si ritrova al ventunesimo posto per costo della vita. Fatto 100 il costo della vita a New York, scelta dalla Mercer come città-parametro, a Roma la vita costa 89,8, solo il 10 per cento il meno rispetto alla Grande Mela, che passa per essere una città a buon mercato per il cibo di strada e i taxi ma non certo per gli immobili. Né vale come consolazione che Milano, l’altra città italiana presa in considerazione, preceda Roma al 13° posto con un dato di 96,9. Soprattutto perché Roma è molto più indietro nella classifica sulla qualità della vita, diffusa qualche tempo fa dalla stessa Mercer: classifica nella quale Roma non compare tra le prime 52 e Milano fa appena capolino appaiando Osaka al 51° posto. E si sa, uno è anche disposto a pagare caro, ma solo per avere il meglio della qualità. Cosa che qui non accade.
La classifica della Mercer, compilata sulla base di oltre duecento indicatori tra cui casa, trasporti, cibo, abbigliamento, arredamento, elettrodomestici e divertimento che ne fanno la più completa graduatoria sul costo della vita al mondo, qualche sorpresa la riserva: ad esempio la città più cara è Mosca, seguita da un trio di città dell’Estremo Oriente (Seul, Tokyo, Hong Kong), e ancora da Londra. In Europa Occidentale, oltre alla capitale britannica, solo Ginevra, Zurigo, Copenaghen, Oslo, Milano, Parigi e Dublino sono più «expansive» della Città Eterna: e si tratta di città (trascurando forse Milano) che figurano tutte in cima alla graduatoria della qualità della vita e che hanno servizi pubblici di altissima qualità.

Più a buon mercato di Roma, incredibile a dirsi, città-modello come Vienna, Helsinki, Stoccolma, Amsterdam e, uscendo dall’Europa, anche molte metropoli nordamericane come Los Angeles, San Francisco, Chicago, Miami e Toronto. Unica consolazione il fatto che Roma ha disceso qualche gradino della «scomoda» classifica: l’anno scorso era al 17° posto.

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