Crollo di Vigna Jacobini: dopo 21 anni il giudice assolve l'unico imputato

Nel 1998, il palazzo di via Vigna Jacobini a Roma collassò. Nel crollo morirono 27 persone, tra cui 6 bambini. Mario Capobianchi è stato assolto dalle accuse di disastro e omicidio colposo

Crollo di Vigna Jacobini: dopo 21 anni il giudice assolve l'unico imputato

"Il fatto non sussiste". Per questo, l'unico imputato per il crollo del palazzo in via di Vigna Jacobini, nel Portuense, a Roma è stato assolto. A deciderlo, è stata la Corte d'Appello, nel processo ter.

Il 16 dicembre del 1998, 27 persone morirono per il cedimento del palazzo di 5 piani. Tra loro anche sei bambini. E ora, a 21 anni dalla tragedia, l'unico imputato è stato assolto. Si tratta di Mario Capobianchi, all'epoca amministratore della tipografia che si trovava al piano terra del palazzo, come riporta AdnKronos. Per i giudici, Capobianchi non è colpevole né per il reato di disastro colposo, né per omicidio colposo plurimo.

La Cassazione aveva annullato la condanna del 2002 a 2 anni e 8 mesi, pronunciata dal tribunale, e quella della Corte d'Appello, che aveva ridotto la pena a due anni. La sentenza era rivolta sia Capobianchi che l'altro amministratore della tipografia, Vincenzo Modanò, nel frattempo deceduto. Poi, nel 2012 era arrivato il nuovo giudizio di secondo grado, con l'assoluzione dell'imputato, perché il fatto "non costituisce reato". Ma la Cassazione aveva annullato nuovamente la sentenza e rinviato il tutto alla Corte.

Ora, nel processo ter, l'Appello conferma l'assoluzione di Capobianchi. "Resta l'amarezza perchè il mio assistito per venti anni si è portato addosso il peso di una tragedia di così vaste proporzioni e solo ora ha ottenuto giustizia - ha detto il difensore dell'imputato - La tipografia non ha avuto alcun ruolo nel crollo del palazzo che, come hanno affermato i periti, era stato costruito con materiali di scarsa qualità e per carenze progettuali. Lo stabile sarebbe venuto giù in ogni caso".

Delusione, invece, da parte dei parenti delle vittime: "Ci sentiamo traditi dalle istituzioni che non sono state in grado di dare risposte e colpevoli per questa disgrazia", dice il presidente del Comitato delle vittime all'AdnKronos.

A tutto si aggiunge l'amarezza per l'assenza della politica: "Ci era stato promesso che sarebbe stata istituita una giornata della memoria delle vittime. Sarebbe stata tra l'altro un'operazione senza costi, ma non è avvenuto più nulla".

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