Metro Furio Camillo, crolla gradino della scala mobile

Atac corre ai ripari. Fuori uso un impianto su quattro della stazione metro e scattano le contromisure. Possono transitare solo 450 passeggeri alla volta

Metro Furio Camillo, crolla gradino della scala mobile

Ancora guai per la metro capitolina. Alla stazione Furio Camillo della metropolitana di Roma, linea A, funzionano tre scale mobili su quattro, dopo il crollo di un gradino. È letteralmente sprofondato all’interno dell’impianto. Atac corre ai ripari facendo scattare delle contromisure. Possono transitare solo 450 passeggeri alla volta, fino a quando l’impianto non tornerà in funzione a pieno regime. Data tutt’altro che certa.

I tecnici e i periti del ministero dei Trasporti e della procura sono al lavoro sui gradini che si sono improvvisamente accartocciati domenica sera. Così si legge in una disposizione operativa inviata dai vertici della municipalizzata ai dipendenti che lavorano in metro: “In ottemperanza ai vigenti piani di emergenza della stazione in caso di fuori servizio di un impianto di traslazione dichiarato non utilizzabile come scala fissa in emergenza si dispone l’attivazione immediata delle procedure di contingentamento”.

Spiega Repubblica: con attivi solo tre impianti su quattro è possibile far accedere in banchina solo 450 persone, corrispondenti a circa metà di una banchina o 1/4 di due banchine. Se mai dovesse essere raggiunto quel numero di passeggeri, gli operatori di Furio Camillo dovranno intervenire con la chiusura dei varchi fino allo svuotamento della banchina. Tornelli bloccati e occhi puntati sulle telecamere.

Previsto anche un doppio messaggio vocale: uno per comunicare che la stazione è momentaneamente chiusa al pubblico in attesa dello sfollamento delle banchine. L’altro per annunciare la riapertura. In caso debba uscire un disabile durante la fase di chiusura, vanno utilizzati i cancelli antipanico lasciando il varco disabili inibito. I responsabili della fermata, inoltre, possono chiedere rinforzi all’azienda. E poi incrociare le dita, perché in caso di fuori servizio di un secondo impianto, la stazione deve essere chiusa al pubblico in attesa di ripristino.

L’azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico della capitale fa sapere inoltre: “Atac è impegnata nel garantire un livello sempre maggiore di manutenzione degli impianti (scale mobili, ascensori e servoscala) delle stazioni metro”. Come dimostrano i dati, i guasti sono diminuiti del 62% fra novembre 2019 e febbraio del 2020.

In particolare, ai primi di novembre 2019 erano fuori servizio per guasto complessivamente 61 impianti che sono diventati 23 il 6 febbraio scorso.

Da quando Atac ha sostituito il fornitore dei servizi di manutenzione, la cui gestione aveva determinato gravi problematiche, sono diminuite del 20% le segnalazioni di malfunzionamenti. E 110 impianti sono stati sottoposti con esito positivo a revisione generale o speciale. Sono attualmente in corso revisioni su ulteriori 47 impianti in diverse stazioni.

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