Sono stati prelevati e portati nell’ufficio immigrazione della Questura di Roma per essere identificati i dieci migranti che si erano stabiliti sul retro della stazione Tiburtina dopo lo sgombero, lo scorso novembre, della vicina tendopoli gestita dai volontari di Baobab.
“Sei ragazzi, prelevati durante lo sgombero, sono tornati dalla Questura di Via Patini" – scrivono i volontari dell’associazione - "nel frattempo il presidio si popola di nuovi arrivi, decine in questi giorni, molte le donne con bambini, tra poco dovremmo distribuire il pranzo ma ovviamente ogni attività ci è stata di nuovo interdetta”. “Questo accanimento vergognoso colpisce drammaticamente le vite dei migranti e di conseguenza quella di ognuno di noi, con attacchi continui ai diritti e alla solidarietà”, attaccano i militanti dell’organizzazione, diventata un punto di riferimento per gli stranieri che arrivano nella Capitale. Sul posto è intervenuto anche il personale dell’Ama, che ha bonificato l’area liberandola dagli effetti personali dei giovani. “A Roma si muore di freddo, ma le aziende municipalizzate si impegnano per buttare le coperte di chi è costretto a vivere in strada”, denunciano gli attivisti su Facebook.
Per i mesi più freddi dell’anno il Campidoglio ha messo a disposizione dei senzatetto 486 posti in più all’interno delle strutture di accoglienza che ospitano normalmente fino a 1.075 persone senza fissa dimora. Altri cento posti sono stati ricavati in rifugi allestiti nelle principali stazioni ferroviarie capitoline, compresa la stazione Tiburtina. Ma secondo gli attivisti i posti non basterebbero per tutti.
Nella Capitale dall'inizio dell'anno dieci clochard sono morti, la maggior parte a causa del gelo. Per questo la giunta capitolina sta pensando a un'ordinanza che obblighi chi vive in strada a passare la notte nelle strutture allestite dal Comune.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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