Cronaca locale

Non ci sono i giubbotti anti proiettile. E gli agenti fanno la colletta

L'iniziativa degli agenti del reparto volanti dopo gli ultimi episodi di cronaca. L'appello dei sindacati alle istituzioni: "Poliziotti esposti a troppi rischi"

Non ci sono i giubbotti anti proiettile. E gli agenti fanno la colletta

Una colletta per comprare i giubbotti antiproiettile. È la proposta di un gruppo di poliziotti del reparto volanti che, dopo gli ultimi episodi di cronaca riguardanti la sicurezza delle forze dell’ordine, affronteranno la questione nei prossimi giorni in un’assemblea. L’idea circolerebbe da mesi sulle chat di tutta Italia.

Gli agenti riterrebbero indispensabile l’acquisto del gilet che protegge da coltellate, schegge e colpi di arma da fuoco, vista l’aria pesante che si respira nelle metropoli dello Stivale, fra tutte la Capitale. A sollecitare le istituzioni sulla necessità di dotare i colleghi di questo strumento, qualche settimana fa, erano stati anche i sindacati.

Cesario Bortone, segretario generale nazionale della Consap, interpellato dal Corriere della Sera, ha sottolineato come ormai quello che in gergo viene chiamato “gap” sia un accessorio imprescindibile. "Il poliziotto del pronto intervento è esposto a troppi rischi", denuncia. E chiede al nuovo ministro di evitare che i colleghi debbano pagarselo di tasca loro.

I giubbotti, infatti, non sono proprio a buon mercato. Quattrocento euro è la cifra minima da sborsare per accaparrarsene uno.

A prescindere da quello che si deciderà al Viminale, però, gli agenti sembrano determinati e, secondo quanto riferisce il quotidiano di via Solferino, avrebbero già contattato un’azienda che ha promesso un prezzo di favore in caso di ordini consistenti.

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