Cronaca locale

Rifiuti a Roma, tutto il cda di Ama si è dimesso

Il presidente Luisa Melara, l'amministratore delegato Paolo Longoni e il consigliere d'amministrazione Massimo Ranieri hanno lasciato oggi i loro incarichi dopo che il sindaco Virginia Raggi ha contestato la bozza del bilancio approvato

Rifiuti a Roma, tutto il cda di Ama si è dimesso

Il Cda di Ama si è dimesso ad appena tre mesi e mezzo dal suo insediamento. Il presidente Luisa Melara, l'amministratore delegato Paolo Longoni e il consigliere d'amministrazione Massimo Ranieri hanno lasciato oggi i loro incarichi dopo che il sindaco Virginia Raggi, che li aveva nominati, ha contestato la bozza del bilancio approvato.

Roma, inoltre, versa di nuovo in una situazione d'emergenza rifiuti che diventa ancor più drammatica ora che, oltre al bilancio, il Campidoglio ha bocciato anche il piano degli impianti. In tre anni, ricorda il Messaggero, la Raggi ha cambiato una decina di manager. Inizialmente il presidente era Daniele Fortini, nominato dall'ex sindaco Ignazio Marino, che il sindaco pentastellato sostituisce con Alessandro Solidoro, dimessosi nel giro di pochi mesi. Dopo di lui è il turno di Antonella Giglio, a cui nel maggio 2017 subentra Lorenzo Bagnacani, coadiuvato da Andrea Masullo e Vanessa Ranieri come consiglieri d'amministrazione. A stretto giro la Raggi nomina Stefano Bina come direttore generale di Ama. Una nomina che dira il tempo di un sorso d'acqua o poco più in quanto Bina si dimette molto presto prima di esser cacciato via. Anche Bagnacani viene scaricato dopo una lite con la sindaca e, insieme a lui, vanno via anche Masullo e Vanessa Ranieri. Oggi è toccato a Melara, Longoni e Massimo Ranieri che lasciano per lo stesso motivo di Bagnacani, ossia i 18,3 milioni di crediti che Ama vanta verso il Comune per i servizi funebri e cimiteriali e che il Campifoglio pretende che vengano svalutati interamente. Anche questo cda, come il precedente, aveva messo quei soldi, spiega Repubblica, in un fondo rischi per oneri contrattuali collegato al patrimonio netto. Il Campidoglio, sabato con una nota, aveva già chiarito la sua posizione: "Roma Capitale non approverà mai un bilancio di Ama Spa che sia redatto in maniera non corretta e contenga valutazioni di trattamento contabile già in precedenza non avallate dal Comune".

Intanto il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia in Campidoglio nei confronti della sindaca. "Raggi è imbarazzante, Zingaretti ormai è suo complice", ha detto aggiugendo che il prossimo 19 ottobre in piazza San Giovanni partirà una raccolta firme per costringerla alle dimissioni.

La Raggi, dal canto suo, oggi è letteralmente scappata, ossia non è presentata in Aula per non mettere la faccia su una situazione sempre più imbarazzante per la Capitale.

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