Roma, egiziani importunano la figlia 15enne: scoppia una maxi rissa

Apprezzamenti non graditi rivolti alla figlia alla fermata del bus di piazzale della Stazione a Ostia. Il padre interviene e scoppia una maxi rissa con 7 persone coinvolte

Google Maps Street View
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Due egiziani di 21 e 19 anni avrebbero preso di mira una ragazza di 15 anni ad Ostia (Roma) rivolgendole commenti poco lusinghieri: questa sarebbe la scintilla che ha fatto scoccare una maxi rissa dopo che il padre della ragazza, con un cacciavite, avrebbe effettuato una vera e propria spedizione punitiva. Non era la prima vola che la 15enne veniva offesa dai due egiziani e il padre, esasperato, ha deciso di vendicarsi intorno alle 17 di martedì 28 maggio.

La ragazza si trovava in stazione quando i due egiziani hanno iniziato a gridarle contro, così la minorenne lo ha detto al padre (38enne di Ostia con precedenti) e quest'ultimo è salito sull'auto con un amico e il fidanzato della ragazza. Tutti e tre hanno girato a caccia dei molestatori e una volta trovati è scoppiata una violenta rissa. Pietre, calci e pugni condite da parole grosse e un uomo all'ospedale in condizioni gravi.

I tre quando sono arrivati alla stazione si sono trovati davanti quattro egiziani e un cittadino dell'Ecuador. L'egiziano 19enne si trova in ospedale in condizioni gravisssime a causa di un fendente scagliato con un cacciavite. Il ragazzo è stato trasportato d'urgenza all'ospedale Grassi e sottoposto nella notte ad un delicato intervento chirurgico ma, nonostante ciò il giovane sarebbe comunque in fin di vita. Anche il suo amico, il 21enne è rimasto ferito alla spalla. Sono arrivate decine di telefonate alle forze dell'ordine visto che la stazione era gremita di persone si legge sul Roma Today.

I militari grazie alla conoscenza del territorio e alle testimonianze di chi si è trovato ad assistere a quella rissa sono riusciti

ad individuare tutti quanti i coinvolti e ad arrestarli con varie accuse tra cui quella di "Tentato omicidio". Tutti quanti gli arrestati sono stati condotti all'interno del carcere di Roma Regina Coeli.

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