Cronaca locale

Spunta la parentopoli 5S, ora trema il Campidoglio

Dopo la sua nomina a segretaria politica, Silvia Di Manno è costretta a fare un passo indietro: le opposizioni, però, non si accontentano e vogliono andare fino in fondo

Spunta la parentopoli 5S, ora trema il Campidoglio

Parentopoli grillina a Roma? Dopo tutto il trambusto seguito alla sua assunzione, la compagna dell'assessore al Bilancio al Campidoglio Gianni Lemmetti fa un passo indietro ed annuncia di voler rinunciare alla carica.

La 44enne Silvia Di Manno era stata scelta lo scorso mercoledì per il ruolo di segretaria politica di un altro esponente della giunta, vale a dire il titolare della delega all'Urbanistica Luca Montuori: una nomina passata in giunta, per un contratto che, come riportato da Il Tempo, avrebbe fruttato alla donna compensi per 23mila euro l'anno. Fratelli d'Italia e Partito democratico avevano fin da subito portato la questione all'attenzione dei media, sollevando un polverone che aveva investito in pieno anche il primo cittadino di Roma Virginia Raggi. Il sindaco, tuttavia, non era presente alla giunta di mercoledì sera, stando a quanto riferito dalle agenzie di stampa, ed aveva immediatamente contattato il compagno della diretta interessata, vale a dire l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, per chiedere un passo indietro. La Raggi, tra l'altro, non sarebbe stata a conoscenza neppure del fatto che tra i due esistesse una relazione, quantomeno non prima di leggere i giornali.

"O la tua compagna si dimette oppure ci penso io", aveva intimato il primo cittadino di Roma al suo assessore, secondo quanto riferito da Repubblica. La telefonata sarebbe stata abbastanza tesa, con Lemmetti che avrebbe cercato di difendere la compagna suscitando le ire della Raggi.

Secondo la normativa vigente, un assessore non ha la possibilità di assumere un suo parente, congiunto o persona con la quale è in corso una "relazione affettiva". In via ufficiale, pertanto, non vi sarebbe alcun impedimento se ciò accadesse in modo "trasversale" con l'assunzione ad opera di un altro titolare di delega. "La giunta è un organo collegiale e il vincolo va esteso anche trasversalmente", hanno ribadito invece le opposizioni, scatenando un vero putiferio.

Con la rinuncia all'incarico da parte della donna tutto parrebbe rientrato, ed anche Lemmetti dovrebbe riuscire a difendere il suo posto da assessore. Tuttavia il fermento al Campidoglio è ancora lungi dall'esaurirsi, vista la battaglia portata avanti con forza dalle opposizioni. Il Partito democratico ha già annunciato di voler portare il caso dell'assunzione di Silvia Di Manno in Commissione trasparenza.

Il Carroccio, dal canto suo, ha invece già pronto un esposto da sottoporre direttamente all'attenzione della procura della Corte dei conti della Regione Lazio.

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