Si siede sulla panchina. Poi si spara alla testa: ​lo choc tra i passanti

L'uomo, che attraversava un momento particolarmente delicato, ha affidato ad un biglietto le sue ultime parole: "Ho paura di finire in un ospizio"

Si siede sulla panchina. Poi si spara alla testa: ​lo choc tra i passanti

Aveva il terrore di finire i suoi giorni all'interno di un ospizio, questo probabilmente il motivo per il quale quest'oggi un uomo ha deciso di compiere un gesto estremo e di togliersi la vita a Roma, scegliendo di spararsi dopo essersi seduto su una panchina.

La terribile notizia arriva per la precisione da via Luigi Pirandello, a Casal Boccone (in zona Roma nord), dove intorno alle ore 10:30 di stamani, domenica 7 giugno, sono stati effettuati i primi rilievi da parte delle forze dell'ordine e della polizia scientifica sul corpo oramai senza vita dell'uomo. Anche se la scena che si è presentata dinanzi agli occhi degli inquirenti, unita al rinvenimento di un biglietto in cui la vittima ha annotato le sue ultime parole per motivare il gesto disperato, lasciava presagire che si potesse trattare di un semplice suicidio, gli uomini del commissariato di Fidene (Roma) hanno dato immediato avvio alle indagini per tentare di ricostruire le esatte dinamiche della vicenda.

Le particolari modalità del suicidio, infatti, hanno lasciato fin dall'inizio più di qualche dubbio negli investigatori, a partire dalle motivazioni che possano aver spinto l'uomo a decidere di uccidersi all'aperto ed in una zona abbastanza frequentata piuttosto che optare per un luogo chiuso o più appartato.

Stando a quanto riferito dai residenti e da alcuni testimoni, il suono dello sparo sarebbe riecheggiato intorno alle ore 9:30. Poco prima qualcuno aveva visto l'uomo aggirarsi in zona e percorrere la strada nelle vicinanze di un parco giochi, ed è proprio qui che, sedutosi su una panchina ed a breve distanza delle altalene, come riportato da "Il Messaggero", ha estratto la pistola e premuto il grilletto.

Quando gli agenti del commissariato di Fidene sono giunti sul posto, a seguito delle segnalazioni ricevute, era ormai troppo tardi: la vittima, un uomo sulla sessantina, presentava una ampia ferita all'altezza della tempia destra e stringeva in mano un revolver. "Ho paura di finire in un ospizio", queste le parole che l'uomo avrebbe scritto su un biglietto per motivare la sua scelta prima di compiere il gesto estremo.

Completamente sotto choc i familiari della vittima, che hanno raccontato agli inquirenti del delicato periodo di crisi che il loro congiunto stava attraversando da un po' di tempo a

questa parte. Lo stesso figlio dell'uomo aveva tra l'altro denunciato proprio durante la mattinata la scomparsa del padre, prima di ricevere la tragica notizia del suo suicidio da parte degli inquirenti.

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