Parigi - L'ospedale della Pitié- Salpêtrière è il più grande e il più importante di Parigi. Qui si sono scritti alcuni capitoli drammatici della storia recente, come la morte di Lady Diana, il 31 agosto 1997. E qui è stato ricoverato e operato otto anni fa il Fenomeno dalle ginocchia d'argilla: lo stesso atleta che si trovava ieri sera sotto i ferri del chirurgo a seguito della rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Ronaldo è giunto alle 13,45 all'ospedale della Pitié- Salpêtrière, nel tredicesimo arrondissement di Parigi. Sull'aereo, specialmente attrezzato per l'occasione, che lo ha condotto da Milano alla capitale francese c'erano la fidanzata Maria Beatrix, il fisioterapista Bruno Mazziotti, l'ex giocatore brasiliano (oggi dirigente del Milan) Leonardo e il medico sociale della squadra rossonera Massimiliano Sala.
Tutti hanno accompagnato Ronaldo all'ingresso della Pitié- Salpêtrière, in boulevard del'Hôpital, e da qui alla clinica traumatologica in cui l'atleta è stato sistemato in attesa delle analisi, delle visite e quindi dell'intervento chirurgico. I controlli hanno pienamente (e purtroppo) confermato la diagnosi formulata nella notte precedente, dopo che il Fenomeno ha dovuto abbandonare - in barella e tra i lamenti-, il campo di San Siro, dove si stava disputando la partita dei rossoneri contro il Livorno.
Stavolta l'intervento non è stato tecnicamente svolto dal professor Gerard Saillant, che aveva operato Ronaldo nel 2000, ma che è andato nel frattempo in pensione, cedendo il posto di primario al professor Eric Rolland. È stato quest'ultimo a guidare l'équipe della Pitié-Salpêtrière, che intorno alle 19,30 ha cominciato l'operazione chirurgica. Ronaldo è rimasto due ore sotto i ferri, per poi tornare nella sua camera. Contattato dai dirigenti del Milan, il professor Saillant ha comunque partecipato alle visite e soprattutto all'intervento. Una persona a lui vicina precisa che nel corso dell'operazione il professor Saillant, che compirà i 63 anni il mese prossimo, ha avuto un ruolo di supervisione. Nessuno ha dimenticato l'abilità da lui dimostrata otto anni fa. Allora Ronaldo fu vittima della rottura del tendine rotuleo del ginocchio destro. Stavolta il rischio è maggiore perché il tempo è passato è il fisico non sembra più essere lo stesso. Comunque in serata si respirava a Parigi un'aria di cauto ottimismo. «Io non ho partecipato alle visite del campione brasiliano,ma è un uomo ancora giovane, dato che ha solo 31 anni: nel suo avvenire possono esserci ancora tanti momenti di sport, di gioia e magari anche di competizioni agonistiche ad altissimo livello», dice una dottoressa dell'ospedale parigino, interrogata dai cronisti nel corso della lunga attesa. Un ottimismo confermato poi dal professor Saillant intorno alle 21,30: «L’operazione si è svolta senza problemi - ha chiarito ai giornalisti -. Ora il giocatore dovrà affrontare una rieducazione di nove mesi: dipende tutto da lui. Sul recupero completo incide l’elemento fisico ma anche quello psicologico». Insomma: per fare il miracolo servono nove mesi da atleta. Come ha precisato Jean- Pierre Meersseman, responsabile di Milan Lab «è stato lo stesso Ronaldo a chiedere di farsi operare a Parigi dall’équipe guidata dal professor Saillant, che ha ricostruito il suo ginocchio destro otto anni fa». L'intervento allora svolto nella capitale francese è stato giudicato eccellente, ma nessuno poteva immaginare che un'operazione- fotocopia avrebbe dovuto aver luogo nel 2008 all'altro ginocchio del campione. Oggi il professor Saillant resta un luminare conosciuto in ogni parte del mondo come presidente e membro fondatore dell'Icm (Istituto del cervello e del midollo spinale), un centro internazionale di ricerca oggi in fase di organizzazione, che comincerà le proprie attività in Francia nel 2010.
A far riflettere rimangono comunque le considerazioni espresse del professor Saillant otto anni fa, quando studiò lo scheletro di Ronie e diede una sentenza purtroppo confermata dagli eventi: «Un calciatore straordinario con un guaio incontrovertibile: Ronaldo soffre di fragilità del tendine. Non è una fatalità o una malattia inesorabile, ma una realtà con la quale dovrà imparare a convivere». I tendini fragili di Ronaldo non sono un mistero per il luminare francese. Ronaldo ha chiesto Saillant perché di lui si fida e tutto ciò non è casuale.
Quando domandarono al professore cosa si attendeva da Ronaldo nel prossimo futuro, Saillant prima fece un lungo respiro e poi disse: «Nessuno può dire con certezza se Ronaldo tornerà a giocare, e neppure se tornerà al 100 per cento». Era il 2000, otto anni fa. Ma sembra ieri.