di Luca Fazzo
Quando la telefonata dalla Federazione rugby è arrivata ai vertici delle squadre lombarde cè chi ha pensato ad uno scherzo. Invece è tutto vero. In Lombardia la giornata di oggi del campionato di serie C di rugby verrà disputata solo in parte per il motivo più insolito che si sia mai visto: la mancanza di arbitri. Conti alla mano, alla Fir si sono accorti che - per quanti sforzi si facessero, anche costringendo i fischietti disponibili a fare i doppi o i tripli turni - non cerano abbastanza arbitri per dirigere tutte le partite. Conseguenza: «Partita rinviata a data da destinarsi». Può sembrare strano che nella disciplina che sta vivendo - statistiche alla mano - lesplosione più impressionante di tutto lo sport italiano si debbano far saltare le partite perché non si trova uno straccio di arbitro disposto a dirigerle. Eppure è così. Al boom di tesserati non corrisponde un adeguato boom di vocazioni arbitrali. Anzi, da tempo si parla di vera e propria crisi, con la conseguenza che bisogna accontentarsi di quel che passa il convento, e - soprattutto nelle serie inferiori - si assiste a scene bizzarre. Arbitri che si presentano senza orologio e devono farselo prestare. Arbitri che segnano i falli di punizione a favore della squadra che li ha commessi. Eccetera. A un livello di arbitraggio «così così» le squadre hanno dovuto rassegnarsi da tempo. Ma a rinunciare ad un match perché larbitro non si trova erano impreparate.
Eppure a mandare avanti il tutto basterebbero risorse modeste, perché a fornire i guardialinee provvedono da sempre le due squadre in campo. E va tenuto presente che se arbitrare una partita di calcio, anche a livelli parrocchiali, vuol dire spesso mettere a rischio la propria incolumità, nel mondo del rugby larbitro è tradizionalmente oggetto di profondo rispetto. Certo, ogni tanto qualche sfottò dagli spalti arriva anche qui, ma gli episodi di vera intolleranza sono quasi inesistenti.
Rugby Nellera del Sei Nazioni mancano gli arbitri per le partite
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