Rush finale a Bani Walid e Gheddafi non si arrende

Con il via libera del Consiglio nazionale transitorio libico all’offensiva finale su Bani Walid, Sirte, Sebha e le altre roccaforti lealiste, si avvicina la resa finale tra ribelli libici e lealisti. Da Misurata, il presidente del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, ha avvertito che l’ultimatum per la resa è stato ignorato dai lealisti e ora la parola passa alle armi. «Abbiamo esteso l’ultimatum più di una volta per cercare di trovare una soluzione pacifica», ha ricordato Jalil davanti a 300 sostenitori, «ora la situazione è nelle mani dei nostri combattenti rivoluzionari, abbiamo affidato ai loro comandanti di lanciare l’attacco quando lo riterranno». Il conflitto potrebbe durare fino a una settimana, a seconda della resistenza offerta dagli uomini di Gheddafi, ha spiegato il coordinatore militare del Cnt, Omar al-Hariri, da Tripoli.

Intanto sono arrivate puntuali le parole del Raìs che alla radio ha esortato i suoi uomini. «Vergognatevi di voi stessi se non combattete. Se non combatterete, andrete all’inferno», sono state le parole di Muammar Gheddafi, che ha ribadito, ancora una volta, che non si arrenderà.

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