Roma

S. Giacomo Comune e Regione divise sulla riconversione

Il progetto di riconversione del San Giacomo è pronto. L’ha stilato il Campidoglio. E proprio nel giorno in cui viene presentato alla stampa dinanzi ai comitati di cittadini del Tridente e di Trevi e al comitato «Salviamo il San Giacomo», nonché ai delegati dell’assemblea dei pazienti nefropatici, si fa dura la critica alla politica sanitaria della Regione. Il giudizio severo che non tralascia alcun dettaglio è mosso dal presidente della commissione Sanità del Campidoglio, Fernando Aiuti, sulla gestione amministrativa e organizzativa del comparto assistenziale di Piero Marrazzo.
La valutazione del professore parte dalla chiusura frettolosa del San Giacomo che doveva essere riaperto per dare ossigeno alle carenze socio-sanitarie del centro storico alla ripercussione gravissima sulla rete di emergenza. «Invece di quel progetto di riconversione non c’è traccia alcuna mentre - precisa - per il Campidoglio, il San Giacomo dev’essere riconvertito parzialmente con la fruizione della metà degli spazi a vocazione totalmente ospedaliera: ortopedia, cardiologia, dialisi, psichiatria, oncologia e ovviamente emergenza mentre solo per la parte restante potrebbe essere dedicato alla lungodegenza. Così si risponderebbe alle vere esigenze del territorio. Diversamente si continuerà ad alimentare questa terribile situazione che è presente nei nostri Pronto soccorso dove i malati stazionano giornate intere sulle barelle per assenza di posti letto. Senza contare che dall’amministrazione Marrazzo non sono stati chiusi solo due ospedali, ma anche quelle eccellenze sanitarie che hanno guadagnato i primi posti nel panorama nazionale. Contrariamente sono state lasciate aperte le strutture in fondo alla classifica».
Gli fa eco il delegato del sindaco per l’Asl Rm/A Pierfrancesco Dauri che spiega quanto «non dare seguito al progetto di riconversione e riapertura del complesso San Giacomo sia lo specchio della cattiva organizzazione della sanità di Marrazzo. Ricordo perfettamente che il presidente il giorno dell’inagurazione dell’ambulatorio di via Canova promise a breve di riaprire l’ospedale. Un ospedale che da generalista come era dovrebbe diventare una struttura con una sua specificità. Vantare un’area dedicata alle urgenze e un’altra ai servizi ambulatoriali e di day hospital». Adesso il progetto schematizzato come quello del Nuovo ospedale San Giacomo dovrà approdare sul tavolo del presidente-commissario e ottenere una risposta. Intanto è stato sottoscritto dalle associazioni di commercianti e cittadini del centro storico, dalle associazioni dei malati, dai medici ospedalieri della Cimo, e dalla Fials provinciale. Abbastanza per essere preso in considerazione.

Da qui a un mese Marrazzo dovrà presentare il Piano sanitario regionale correlato del prospetto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e ambulatoriale.

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