Niente sesso siamo inglesi? Una balla colossale. Chiedere informazioni e chiarimenti a Max Mosley, presidente della Fia, acronimo della federazione internazionale di automobilismo, insomma il capo di quelli che corrono a trecento all’ora in Formula 1. Lui, Max, di anni sessantasette, è un signore con un conto in banca di un tot esagerato di sterline. Parla tutti i giorni con i migliori piloti e capi scuderie del mondo, tratta con Ecclestone e Todt, gira per box e circuiti, ha moglie, di nome Jean Taylor, e figli due, Alexander e Patrick, non proprio sbarbatelli, il primo di 37 anni, il secondo di 35; tiene casa a Chelsea, da 3 milioni di euro, ma tutto questo ben di Regina non gli basta. Per restare nel tema del rischio e del fuori giri ha deciso di frequentare da un po’ di tempo una scuderia di prostitute, di quelle speciali. Circola su You Tube, poteva essere diversamente?, un filmato di cinque ore che il settimanale inglese News of the world ha ridotto a un corto di minuti 5, un film, dicevo, nel quale mister Max Mosley, quarto erede di sir Oswald Mosley, ideatore, fondatore del British Union of Fascist, grande amico di Hitler e di Goebbels e di Francisco Franco, si diverte e fa divertire le gentildonne di cui sopra. Le amicizie paterne hanno avuto delle conseguenze sull’educazione di Mosley figlio, il quale, con suo fratello Alexander, era stato allontanato dalla tutela dei due genitori internati dal governo inglese per aver fiancheggiato i movimenti nazifascisti. Max Mosley ha studiato in Francia e in Germania, si è laureato in fisica e poi in legge, ha abbandonato la politica (partito Um ancora vicino all’estrema destra) ma è voluto tornare a sfogliare il diario di infanzia: sta di fatto che il video rivela i vizietti privati del pubblico magnate. Apre un cancello, di quelli tipici, lungo una stradina di Londra, scende una scala, si presenta alle inquiline che gli chiedono, come farebbero dottoresse e infermiere, di denudarsi, ma con toni più rigidi, si sottopone all’ispezione cutanea e pilifera, pidocchi, piattole e affini, quindi ha inizio l’orgia sadomasochista con tutti i particolari di cronaca e di repertorio, Mosley si fa frustare, provvede a restituire i colpi di scudiscio alle bionde e brune, assiste agli atti sessuali, diciamo lesbo, di due di queste, non tralasciando un aspetto della compagnia: alcune donne sono vestite, sorry, travestite con tute da kapo, a righe verticali, roba dei favolosi anni Quaranta per la Mosley United e i suoi camerati. I colleghi del News of the world che definiscono il soggetto un “pervertito sessuale sadomaso”, non si sono fermati dinanzi a nulla e hanno verificato anche la tariffa delle datrici di lavoro: tremila e cento euro, cash, denaro in mano, pagati ovviamente da Max, una specie di mancia per lui, visto il monte sterline che viaggia in casa del signore. Ovviamente nell’incontro c’è anche il momento in cui Mosley, con il giro vita abbondante da XL, viene messo seduto, tipo Lilì Marlene, legato e quindi passato alla frusta, dando lui il tempo in lingua tedesca, studiata nei collegi di Germania, Eins, Zwei, Drei..., ribadendo di avere imparato benissimo la lezione ma concedendosi anche allo spettacolo e dunque chiedendo alla fine pietà per i sacri lombi che sono ormai arrossati come capita spesso ai turisti britannici sulle riviere italiane, al primo colpo di sole e non di frusta si intende.
Finalino di classico stampo made in England: mentre le cinque prostitute, che sul suolo di Queen Elisabeth chiamano “escort” come un’autovettura, brindano all’evento ingoiando champagne, Max Mosley si conferma un signore di altri tempi e, sorseggiando una tazza di the ringrazia le partecipanti e si scusa: gli impegni di lavoro lo chiamano altrove, deve partire per il Bahrein,
prossimo appuntamento del gran premio di Formula Uno. I colleghi che seguono Raikkonen e Alonso lo aspettano per la conferenza stampa. Si presenteranno con penna, taccuino, registratore e, eventualmente, con un paio di fruste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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