Viva il sesso a tre (libri)

Viva il sesso a tre (libri)

A guardare gli affreschi più sconci di Pompei, o un'edizione antica del Kamasutra, sembra che in sostanza non ci sia niente di così diverso da un film di Rocco Siffredi, insomma: gira e rigira il sesso è quella roba lì, cosa sarà mai cambiato oggi? E un domani? In realtà cambia eccome. Anzitutto la rivoluzione di internet ha sdoganato ogni feticismo: due feticisti di un alluce di donna che schiaccia sotto il piede un acino d'uva prima erano due isolati, con il web sono una comunità fetish di centinaia di migliaia di persone, e per la cronaca la categoria in questione si chiama «foot fetish grapes crushing».

Internet ha infranto un immaginario sessuale umano millenario frammentandolo in una miriade di ossessioni personali, individuali, che comunicano fra di loro e con nessun altro, per cui il porno generalista non esiste più, è solo una tipologia tra le altre. Freud non ci capirebbe più niente, perché non ci sono simboli, ogni atto rimanda a se stesso e spesso è slegato dal sesso, cioè: vai a trovare un simbolo fallico in un feticista delle donne che indossano stivali da pescatore. Sarà la canna da pesca? Il pesce?

«Google appannava la distinzione tra la norma e l'anormale. Le risposte generate dai suoi algoritmi rassicuravano una persona sul fatto che al mondo ce n'era almeno un'altra che la pensava alla stessa maniera» dice Emily Witt, la quale sul tema del sesso del futuro ha scritto un libro intitolato papale papale Future Sex (minimum fax). È un testo che avrebbe potuto scrivere solo una donna, perché cerca di conciliare un'idea del sesso con quella del sentimento (quale uomo lo farebbe? Forse il giovane Werther o l'Ortis di Foscolo). Tuttavia la Witt non è affatto femminista, afferma di avere bisogni sessuali precisi e perfino classici (come è classico il sesso quando lo si fa, motivo per cui è difficile immaginare una femminista accettare una penetrazione senza vedervi uno stupro). Quindi nessuna morale sessista, nessuna predica, la signora si pone il problema e prova ogni sistema moderno per cercare persone e fare sesso, provare piacere. Fine a se stesso? Fino a un certo punto, che non è il «punto G». Il risultato non sono cinquanta sfumature di grigio ma cinquanta buchi nell'acqua. La Witt usa app create per incontri ma il risultato è che sono piene di uomini arrapati e poche donne. Con Tinder già meglio: le donne ci sono perché vengono inclusi nella selezione gli interessi in comune, gli hobby, le passioni. Mentre su Grindr (app dedicata al mondo gay) prevalgono ancora i nudi porno, su Tinder spopolano le foto di sport estremi, ma resta in fondo uno sbilanciamento: le donne vogliono l'amore, gli uomini il sesso. Siamo alle solite.

È un po' come il porno femminile, se ne parla tanto ma nessuno ha ben capito come sia, a meno di ritornare a vecchie divisioni come l'erotico femminile e il porno maschile, quasi che ancora oggi le donne volessero arrivare al dunque dopo aver fatto prima addormentare il maschio, il quale, si sa: o ha un'erezione subito o non ce l'avrà più.

Comunque sia per la Witt l'eterno problema non è il sesso ma il contrasto inconciliabile tra libero amore e monogamia. «Per me essere monogama era un'idea familiare, ma non capivo che era artificiale, e non mi ero accorta che nel frattempo si era imposta un altro tipo di libertà, quella di un cursore lampeggiante in un spazio vuoto». È la fine delle ambiguità, dei corteggiamenti ipocriti per arrivare al letto, delle mille manfrine, e finalmente, grazie ai social, ci si chiede direttamente «vuoi scopare?». Tecnica che non sempre funziona (ma per la Witt è un grande passo avanti, e in effetti grazie ai social si possono tentare approcci un tempo impensabili, perfino Giacomo Leopardi sarebbe diventato uno stalker se avesse avuto Facebook).

Grande rivoluzione con il sito gratuito OkCupid, poco utilizzato in Italia, ma grazie al fatto di essere gratuito «permetteva alle donne di fingere con se stesse che non stavano cercando veramente un incontro». Mentre per le app omosessuali il problema non si pone: i gay cercano e trovano sesso senza porsi tanti problemi (in realtà non è vero, ne conosco tanti che sono peggio delle donne quanto a velleità sentimentalistiche preconfezionate...). Vuoi vedere che il problema sono le donne? Sempre lì a cercare sentimenti senza mai vivere il sesso del futuro?

Ma questo sesso del futuro? Secondo la Witt un esempio è OneTaste, una open house dove si fa «meditazione orgasmica». Ci si incontra, l'uomo tocca la donna, la donna parla delle sue fantasie finché lei non raggiunge l'orgasmo. La donna può «strofinare» il partner maschile solo a certe condizioni, perché la cosa importante sarebbe la non reciprocità, uno fa per dare piacere non per un do ut des genitale. Un giochino tra il piacere del piacere e il piacere negato e la confidenza intima e la meditazione, principio mutuato da tecniche orientali come il Tao o lo Zen, che quando si tratta di rendere una cosa noiosa ci riescono meglio del cattolicesimo, che se non altro ha portato avanti molti tabù e interdizioni (prima fra tutte: non fornicare), e anche Sodoma e Gomorra.

In ogni caso, in futuro, enorme attenzione all'orgasmo, almeno a detta della Witt, in particolare a quello femminile, e alla recitazione dell'om di gruppo per arrivare a tanti nirvana dell'anima clitoridei; alla fine ci aveva preso Woody Allen nel film Il dormiglione, dove le persone del futuro entrano in apposite cabine chiamate «Orgasmatic», oppure provano piacere fisico passandosi di mano in mano una strana tecnologica sfera afrodisiaca.

Ma neppure la Witt convince, perché stringi stringi sta ancora lì a cercare di coniugare il sesso con l'amore, pur rassegnata a viverli separatamente: la sua conclusione è un futuro di poliamori sessuali, in sostanza un'idea passatista, assomiglia al Sessantotto. Piuttosto: non sarà che l'impatto della pornografia individuale con l'immaginario di massa, il suo uso semplice e precoce (come dice Doctor House «anche un quattordicenne sa che deve rispondere sì alla domanda se hai diciotto anni»), porti a un altrettanto precoce disinteresse verso il sesso? Se hai tutto subito, finirà tutto prima, ogni suggestione, ogni fantasia. Tranne per le donne, perché alla pornografia stanno arrivando ora.

E dunque, questo futuro del sesso? Qual è? Butto lì una previsione: l'uomo, stanco del sesso, sarà sempre più donna, la donna il nuovo uomo, attenta ai propri orgasmi, alla disperata ricerca della virilità ormai estinta, emancipata ma di nuovo a becco asciutto.

Il nuovo uomo sarà come il Dolce Stil Novo, del sesso poco gli importa avendo visto e vissuto di tutto su Youporn, altro che la Divina Commedia. E stando alle statistiche di impotenza tra giovanissimi, possiamo dire che l'erezione è già obsoleta.

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