«Saldi, è tempo di modificare la legge»

«È ormai fin troppo evidente che la normativa in vigore mostra i naturali limiti che derivano dall’età. Ed è altrettanto evidente che i vincoli ed i paletti imposti a suo tempo, ancorché concertati con le associazioni degli imprenditori e dei consumatori, vengono naturalmente aggirati ricorrendo a meccanismi surrettizi che sviliscono la vera natura dei saldi». A parlare in questi termini dell’imminente data di inizio dei saldi stagionali è il presidente della Commissione affari costituzionali e statuari del Consiglio regionale, Francesco Saponaro.
Secondo Saponaro «far tornare i saldi a rappresentare la reale occasione offerta ai consumatori di effettuare acquisti a costi ribassati e la concomitante possibilità per gli esercenti di esitare merci in tempi brevi, deve costituire l’obiettivo primario cui tutti dobbiamo guardare». L’ex assessore regionale insiste sulla proposta che lui stesso ha avanzato un anno fa: «Impedire che le asserzioni pubblicitarie delle merci vendute con ribassi insistenti, possano essere qualificate come saldi. Potrebbe sembrare l’uovo di Colombo, ma più che abolire le vendite straordinarie, sarebbe sufficiente sanzionare duramente coloro che, in tempi vietati, usino asserzioni che possano far pensare all’effettuazione di saldi, consentendo l’uso di tale forma pubblicitaria solo nei periodi contemplati dalla legge».

Del resto, osserva Saponaro, «al giorno d’oggi, i consumatori sono realmente i padroni del mercato e riescono a determinarne i flussi in base alle proprie scelte che sono sempre più oculate a mai disattente». E annuncia: «Riproporrò la proposta di legge e mi impegnerò a darne immediato seguito».

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